La Micron, azienda di microelettronica, ha deciso di ridimensionare il suo sito produttivo di Avezzano e già si parla di possibili esuberi. Il 14 novembre si terrà un incontro sulla vertenza al ministero dello Sviluppo Economico.
Roberto Campo, segretario generale della Uil Abruzzo e Michele Lombardo, coordinatore regionale della Uilm, cosa è successo?
L’azienda americana ha da poco cambiato il suo vertice e i nuovi manager non considerano più strategico il polo abruzzese.
Lo stabilimento di Avezzano è produttivo?
Sì assolutamente, anni fa, dopo un accordo firmato all’inizio solamente dalla Uil e poi ratificato con un referendum dai lavoratori, si sono introdotti turni di dodici ore. Nonostante, i lunghi periodi di riposo si tratta di turni faticosi. I lavoratori hanno davvero dato il massimo.
Cosa chiedete?
Noi non vogliamo assistere a un lento declino dello stabilimento. Non si può semplicemente gestire esubero dopo esubero senza reagire.
In Italia esistono solamente due realtà nel settore della microelettronica, la ST Microelectronics e la Micron. Si parla di una possibile vendita del sito abruzzese alla St Microelectronisc per favorire il rafforzamento della microelettronica italiana. E’ auspicabile secondo voi?
Se la Micron è davvero intenzionata a disinvestire nel paese sì. Le due realtà si completano dal punto di vista tecnologico e della gamma dei prodotti. Già tre anni fa Micron e STMicroelectronics hanno cominciato una collaborazione industriale, con l’acquisizione da parte di Micron dalla ST della società Numonycs.
Il governo può avere un ruolo?
Certamente, solamente il ministero dello Sviluppo Economico, con l’impegno in prima persona del ministro, Corrado Passera, può verificare la reale possibilità di concretizzare l’operazione, anche considerando che è necessaria l’interlocuzione con la parte francese di STMicroelectronics.
Chiedete altro al governo?
Chiediamo che la crisi Micron non sia affrontata con l’attivazione del solo tavolo presso il ministero focalizzato sulla crisi aziendale e sui relativi esuberi, ma che si lavori per un tavolo di settore della microelettronica.
Luca Fortis