Si preanuncia come un anno difficile il 2009. La congiuntura economica non promette nulla di buono, ma nemmeno quella sociale, né quella sindacale. I centri di previsione parlano di un primo semestre economico molto difficile, mentre il secondo semestre potrebbe portare forse alla fine della depressione in atto. Ce ne sarebbe a sufficienza per sprizzare ottimismo, considerando l’attuale situazione di difficoltà e le scarse prospettive di ripresa, ma è difficile credere che effettivamente a metà anno avvenga il cambio di passo. La crisi continua a mordere, i consumi stagnano, nonostante i saldi e tutte le facilitazioni possibili, gli investimenti sono fermi ed è difficile credere che davvero tutto finisca in fretta. L’inversione di tendenza appare comunque lontana e poco credibile.
Ma soprattutto è la crisi sociale a farsi sempre più acuta, perché tutti i problemi economici si scaricano inevitabilmente sulle categorie più deboli. Sono i precari a perdere per primi il posto di lavoro, gli anziani a trovare le difficoltà più forti a combinare i conti e arrivare alla fine del mese, le donne a non trovare più un lavoro, nemmeno part time. Negli ultimi anni si è verificato nella nostra società un travaso di risorse, appunto dalle categorie protette verso quelle esposte e questo significa adesso una minore capacità di risposta alle difficoltà della crisi economica generale. I deboli restano senza la loro metà del pollo, i ricchi se lo mangiano tutto.
Tutto ciò non può non riflettersi drammaticamente sulla situazione sindacale, tanto più che negli ultimi mesi dell’anno hanno portato una profonda spaccatura tra le confederazioni sindacali come non si vedeva da tempo. Le rappresentanze dei lavoratori, ossia dei più deboli, si trovano ad affrontare una congiuntura difficilissima nelle condizioni peggiori, con un governo certamente non amico, comunque non amico di tutto il sindacato indistintamente, e diviso al proprio interno.
Le ultimissime voci che vengono dalle confederazioni parlano di un possibile ravvicinamento, ma nessuno ci crede per il momento, perché non sono caduti i motivi di questa divisione e quindi qualsiasi ottimismo non si fonda su solide basi. Restano le differenze di giudizio nei confronti della politica economica del governo, soprattuto sulle azioni messe in atto da questo per affrontare la crisi economica, restano le divisioni sulla possibile revisione del sistema di contrattazione. Anzi, su questo fronte si sta marciando rapidamente verso un accordo separato, che segnerebbe inevitabilmente un ulteriore allontanamento. Già sono stati definiti senza l’avallo della Cgil protocolli di intesa con gli industriali, i commercianti, gli artigiani e quello per il pubblico impiego è praticamente cosa fatta. Si va dunque verso un assetto di contrattazione abbastanza nuovo rispetto al passato, ma non facile da praticare, tanto più se il maggior sindacato è contrario ed è da credere che la Cgil lotterebbe contro un nuovo sistema imposto a tutti.
Si spera in un ripensamento della Cgil, ma anche questa eventualità appare difficile. Dentro la confederazione si è creato tra le due maggiori categorie, i meccanici e il pubblico impiego, un asse di ferro che al momento blocca qualsiasi tentativo di conciliazione ed è difficile che il segretario generale trovi la forza necessaria per liberarsi da questa morsa. Lo potrebbe fare, certamente, ne avrebbe i numeri in consiglio direttivo, ma la tradizione della Cgil è contraria a queste forzature, si è sempre proceduto, se non in perfetta unanimità, comunque con l’assenso delle forze più rappresentative.
Il timore, forte, è che questa situazione si trascini senza che nessuno si batta per invertire le tendenze in atto. E se la crisi economica, poco ostacolata, continua a mordere, se la congiuntura sociale continua a contare i caduti anziché invertire la tendenza, se le confederazioni non superano le loro divergenze, aggravando le difficoltà dei più deboli, allora davvero il 2009 rischia di diventare un anno terribile, difficile da dimenticare.
Massimo Mascini
12 gennaio 2009
























