Disoccupazione, federalismo, piano per il Sud, questi alcuni dei temi trattati oggi nel corso del convegno nazionale organizzato a Napoli dalla Feneal Uil e dalla rivista Mondoperaio.
Obiettivo quello di richiamare l’attenzione sulla necessità di politiche economiche concrete per lo sviluppo e la crescita del Paese. Per fare questo occorre ripartire dalla questione meridionale e dall’edilizia, volano essenziale per la ripresa economica.
“I dati sulla disoccupazione all’11% e la situazione del Sud – ha affermato Antonio Correale, segretario generale Feneal, introducendo i lavori del convegno – sono la riprova che la vera sfida deve essere un deciso e forte impegno per ridisegnare lo sviluppo di tutto il Paese. I dati ci dicono che l’edilizia sconta anche quest’anno un calo occupazionale attorno al 10%, mentre invece dovrebbe essere il motore della ripresa”.
Gli edili della Uil chiedono “un vero confronto sull’emergenza lavoro e sulla modernizzazione infrastrutturale dell’Italia e del Sud. La politica deve dare risposte chiare che diano reali prospettive e fiducia ad un Paese che ha paura del suo futuro”.
Il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, ha riportato l’attenzione sull’importanza di scelte concrete sulle infrastrutture materiali e immateriali, puntando su poche ma strategiche opere che sostengano sviluppo e sistemi di comunicazione nel mezzogiorno.
Luigi Covatta, direttore di Mondoperaio, ha innanzitutto invitato a non unirsi alle lamentele sulla penuria di risorse per il Sud. Ha ricordato che con governi di destra e di sinistra il Mezzogiorno ha ricevuto tra il 1998 e il 2004 circa 120 miliardi, di cui 55 aggiuntivi. Ma con questi soldi non si sono completati né l’asse ferroviario, né quello autostradale fra il continente e la Sicilia (per il quale sarebbero bastati 26 miliardi), non si è fatta l’autostrada jonica (3 miliardi), non si sono fatte le metropolitane di Napoli e Bari (4 miliardi), non si è risolta l’emergenza idrica (5 miliardi), non sono migliorate le reti stradali di Puglia e Sicilia (4 miliardi). In compenso, ha detto, si sono finanziati progetti puntiformi che hanno dimostrato la scarsa progettualità delle classi dirigenti meridionali. Covatta ha poi espresso la sua solidarietà al Presidente della Regione Campania Caldoro per il rigore con cui sta affrontando l’emergenza rifiuti, ed ha auspicato che in futuro le manifestazioni di protesta nell’area vesuviana abbiano per oggetto l’abusivismo edilizio e le attività della camorra nel settore dello smaltimento dei rifiuti, a cominciare da quelli tossici, attività che finora si sono potute sviluppare nella disattenzione generale.
In mattinata sono intervenuti l’economista Massimo Lo Cicero, il segretario generale Uil Lombardia Walter Galbusera, il segretario generale Uil Campania Anna Rea ed il responsabile Pd per le Politiche del Mezzogiorno Umberto Ranieri.
Francesca Romana Nesci