di Aldo Eduardo Carra e Carlo Putignano
prefazione di Agostino Megale, segretario confederale della Cgil
L’Italia è un paese bloccato, frenato da una mobilità sempre più ridotta, un paese nel quale chi nasce ricco muore ricco, chi nasce povero muore povero. Negli ultimi trenta anni poco si è fatto per ridurre la disuguaglianza tra categorie sociali. La società bloccata che emerge dalle analisi contenute nel volume non è il prodotto di eventi casuali, ma deriva da processi che riguardano la formazione del reddito, la sua distribuzione e la funzione di redistribuzione svolta dallo Stato.
Il libro analizza tutti i vari aspetti dell’economia italiana che contribuiscono alla creazione di forti squilibri sociali, economici, geografici. Dalla disuguaglianza nella distribuzione alle disuguaglianze tra le regioni italiane, dalla distribuzione primaria del reddito al prelievo fiscale, dalle politiche sociali agli effetti redistributivi dell’inflazione, dalla mobilità sociale al precariato fino alle sfide per la sinistra e al ripensamento del ruolo dello Stato.
Quello di Carra e Putigliano è un libro di denuncia: disuguaglianze e povertà collocano l’Italia tra i paesi più arretrati d’Europa; sistema educativo e meccanismi di ingresso nel lavoro irrigidiscono la scala sociale e comprimono merito ed impegno; la bassa mobilità sociale ne fa un «paese bloccato». Ma anche un libro di analisi: all’origine di questi fenomeni sta una iniqua distribuzione del reddito che prelievo fiscale e prestazioni sociali non riescono a modificare sostanzialmente. Un libro di documentazione: i dati riportati e la documentazione statistica in appendice ne fanno un vero e proprio manuale per gli operatori politici, sindacali, sociali. Infine, un libro di indicazioni politiche soprattutto per le forze di sinistra: modificare la distribuzione del reddito, agire con prelievo fiscale e prestazioni sociali per ridurre disuguaglianze e povertà, favorire la mobilità tra classi sociali e nei percorsi di vita.



























