di Carlo Spreafico – Segretario generale Cisl Lecco
L’accordo sottoscritto a Lecco da Cgil Cisl Uil, da tutte le associazioni datoriali e dalla Fondazione Onlus provinciale, rappresenta un salto di qualità nel modo di affrontare e finanziare progetti di interesse sociale comuni al territorio e quindi lo stesso modo di fare solidarietà. Nella storia del nostro Paese ci sono stati molti esempi di impegno comune a favore di soggetti colpiti da calamità naturali o eventi drammatici, quindi di carattere congiunturale. Nel progetto Fondo Laser (Lavoratori Aziende Solidali e Responsabili), invece, ci sono elementi di metodo e di struttura e finalità finora inedite in Italia, che ne fanno la prima iniziativa che coinvolge sindacati e imprenditori per far convergere risorse su problemi sociali condivisi.
In primo luogo i soggetti sono territoriali, con una assunzione di responsabilità dal basso che valorizza il negoziato a scopo sociale; è una scelta strategica la presenza di una efficiente Fondazione territoriale Onlus (quella meglio funzionante delle dieci provinciali che sono nate a scopo sperimentale in Italia). Viene rafforzato dall’accordo il metodo concertativi, inteso come assunzione comune di responsabilità sociale da parte di una società civile matura e disponibile ad andare oltre la sfera delle proprie tradizionali competenze e ruoli. Le parti sociali sono le principali protagoniste, ed in questo modo dichiarano la loro intenzione di voler essere centrali nel governo del territorio, assumendosi nuove responsabilità. In questo senso si può parlare anche di un accordo che dà un contributo forte a declinare in concreto la responsabilità sociale dell’impresa. Non ultima, nelle questioni di metodo, è l’unità che l’intesa ha saputo creare in una fase di forti tensioni nei rapporti tra le parti e tra Cgil Cisl Uil. Un incoraggiamento ad insistere nella ricerca di nuovi terreni unitari di lavoro.
Il secondo elemento innovativo, è la struttura che sta alla base del progetto LASER e che vede interagire tre protagonisti. Uno è la Fondazione provinciale, con compiti di garanzia e trasparenza sulla raccolta e uso dei fondi e compiti di assistenza delle parti nella fase di avvio del progetto e quando, successivamente, si tratta di operare la scelta per il finanziamento. Alla Fondazione spetta anche di implementare le risorse che le parti raccoglieranno. Altro protagonista i lavoratori, che sono il motore iniziale, e perciò decisivo, dell’iniziativa di raccolta fondi; è infatti dalla loro adesione che dipende il raddoppio dell’ora di lavoro sottoscritta, e questo assegna, insieme a una responsabilità precisa, un ruolo forte. Infine, l’azienda, che dovrà assumersi due ruoli: quello di informatore-esattore del contributo e quello di cofinanziatore.
Gli obiettivi saranno definiti da una apposita commissione composta dalle parti firmatarie. Le grandi linee di intervento sono già state individuate: i bambini, gli anziani, i disabili. Ovviamente, le parti (insieme o disgiuntamente), sceglieranno con il proprio fondo chi finanziare. Ma potranno anche proporre progetti sia separatamente che insieme.
Il progetto prevede che le associazioni imprenditoriali e quelle sindacali costituiscano, ciascuna, uno speciale fondo di solidarietà presso la Fondazione, che sarà utilizzato per sostenere progetti di particolare rilevanza sociale segnalati dalla fondazione stessa e condivisi ogni anno a giugno dai lavoratori e dagli imprenditori. Il motore del progetto prende avvio dal sindacato che si adopererà nei confronti dei lavoratori (l’obiettivo è di coinvolgerne almeno 20 mila) per promuovere una campagna volontaria di raccolta fondi mediante trattenuta in busta paga di un’ora di retribuzione da effettuare con delega, mentre le organizzazioni imprenditoriali si attiveranno presso le aziende iscritte, invitandole ad acconsentire all’operazione di trattenuta e versare alla fondazione una cifra pari a quella raccolta tra i dipendenti. E’ una sorta di «moltiplicatore della solidarietà». La Fondazione a sua volta non solo effettuerà anch’essa un’erogazione, ma si impegnerà a gestire i flussi di raccolta fondi, garantendo un costante monitoraggio della gestione delle risorse, una puntuale e trasparente rendicontazione.