Inizia domani, 16 gennaio, la trattativa in merito alla procedura di riorganizzazione aperta da UniCredit.
Il sindacato del settore credito Uilca sottolinea in una nota che nella negoziazione ” sarà fondamentale il rispetto degli accordi stipulati il 4 febbraio 2017 e quanto convenuto sulla salvaguardia dell’attuale perimetro della forza lavoro italiana, cioè che le uscite dovranno corrispondere alle entrate”.
Se avverrà la riapertura del Fondo di Solidarietà, “per far fronte ai disallineamenti di organico generatisi in alcune regioni, a fronte di adesioni non omogenee sul territorio nazionale al piano esodi previsto nel Piano di Trasformazione 2019, la Uilca dichiara che non sarà mai disponibile a soluzioni che prevedano l’obbligatorietà per l’accesso al Fondo di solidarietà scardinando un principio fino ad oggi tutelato con forza non solo in UniCredit ma nell’intero settore”.
“Non è una novità – ha dichiarato la segretaria nazionale Uilca, Mariangela Verga – che le adesioni al Centro e al Sud siano inferiori a quelle raccolte in altre regioni del Paese, in quanto in quelle zone è presente un contesto sociale, economico ed occupazionale diverso, che non favorisce l`uscita anticipata dei lavoratori”.
“Nuove uscite non accompagnate da assunzioni porterebbero a un ulteriore impoverimento occupazionale di quelle zone, mentre sarebbero auspicabili, da parte di UniCredit, soluzioni organizzative che favoriscano non solo la tenuta degli attuali livelli occupazionali, ma che siano anche in grado di generare nuova e stabile occupazione”, conclude.
E.M.