Fim-Fiom-Uilm di Firenze hanno stilato una proposta di decreto salva lavoratori per tutelare l’occupazione nel caso della vertenza Bekaert di Figline Valdarno, che mette a rischio 318 lavoratori, e in situazioni analoghe. Le principali linee della proposta, che sarà avanzata al governo già domani pomeriggio in occasione dell’incontro sulla vertenza a Roma al ministero dello Sviluppo economico, sono: ripristino della causale per Cassa integrazione straordinaria (“crisi per cessazione anche parziale di attività”) per un anno dal primo agosto; prevedere, se l’azienda non vuole trattare col sindacato, la possibilità, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, di sospendere la procedura di licenziamento dal giorno dell’incontro al Ministero fino al 12esimo mese successivo, applicando la Cigs; obbligo di preavviso di 12 mesi, da parte delle aziende, ai sindacati in casi di cessazione attività.
“Sono stati fatti decreti per salvare banche, per salvare i capitali in rientro dall’estero, perché non poter fare un decreto salva lavoratori? – si chiedono in conferenza stampa presso la Camera del lavoro di Firenze i segretari Alessandro Beccastrini, Daniele Calosi e Davide Materazzo – Noi chiediamo più tempo per trattare, mentre la nostra controparte non vuole trattare. È una questione di dignità. Ci sono 318 famiglie che sono state precipitate nell’incertezza: il Ministero in questa vertenza ha l’occasione di dimostrare di poter essere non solo un ente che certifica la perdita di posti di lavoro, ma anche un agente che può intervenire fattivamente a tutela del lavoro e per la Bekaert serve il tempo necessario per reindustrializzare il sito. Tra l’altro si parla di una zona, quella del Valdarno, che negli ultimi anni ha perso molta occupazione”, concludono.