È necessario ancora uno “sforzo eccezionale” per far tornare l’Italia a una crescita stabile e risolvere i problemi del mercato del lavoro. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali. “L’esigenza di superare la crisi – ha detto Visco ha sollecitato, sollecita ancora, uno sforzo eccezionale”.
“Non minore – ha aggiunto il governatore – è l’impegno necessario per ritrovare un sentiero di crescita stabile ed elevata, per risolvere la questione del lavoro, così difficile da creare, mantenere, trasformare, questione centrale dei nostri giorni non solo sul piano dell’economia”.
Per Visco l’Italia è tornata a crescere ma la ripresa va rafforzata, con cambiamenti che richiederanno impegno e sacrifici: “Il percorso – ha sottolineato Visco – per riportare l’Italia sulla strada della crescita è iniziato, ma deve rafforzarsi. I cambiamenti richiederanno tempo, impegno, sacrifici. Interventi di sostegno alla domanda – ha aggiunto il governatore – potranno lenire i costi economici e sociali della transizione, ma le politiche economiche devono avere una veduta lunga, mettere in evidenza i benefici per i cittadini”.
Quindi per contribuire a rafforzare la crescita economica e “facilitare il calo del rapporto tra debito e prodotto” per il governatore si deve dare maggiore forza “agli investimenti pubblici, riconsiderando la struttura dei trasferimenti e delle agevolazioni ed esenzioni fiscali, ribilanciando l’onere che grava sulle diverse basi imponibili, proseguendo con forza nell’azione di contrasto all’evasione”.
Sul fronte della disoccupazione, per il governatore è “l’eredità più dolorosa della crisi” ed è indispensabile favorire la creazione “nel breve termine” di posti di lavoro. “È soprattutto nel mercato del lavoro – ha sottolineato Visco – che vediamo l’eredità più dolorosa della crisi. La questione del lavoro è centrale” e sono necessari “interventi che possano favorire anche nel breve termine la creazione duratura di posti di lavoro”.
“Nel 2014 – ha spiegato il governatore – il tasso di disoccupazione è stato pari a quasi il 13%, più del doppio che nel 2007. Si è ampliato il divario tra la qualità degli impieghi offerti e le aspirazioni dei lavoratori. Sono peggiorati gli standard di vita delle famiglie, soprattutto di quelle più disagiate”.
Agli attuali ritmi di crescita, ha precisato Visco, il Pil “tornerebbe sui livelli del 2007 nella prima metà del prossimo decennio”. Per il Governatore i fattori frenanti sono rappresentati “dalle rigidità del contesto in cui operano le imprese, dalle debole dinamica della produttività, dall’insufficiente tasso di occupazione”.


























