“Evidentemente Marchionne è stato male informato dell’accaduto”. Lo ha denunciato il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali, riferendosi all’audizione di Sergio Marchionne alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, avvenuta ieri mattina, nella quale l’Ad della Fiat ha stigmatizzato la mancata firma di un accordo sugli straordinari allo stabilimento Sevel di Atessa e ha prospettato il trasferimento in Nord America delle future produzioni aggiuntive del Ducato. Vitali scrive in una nota che la Fim-Cisl “non ha sottoscritto quanto proposto dall’azienda perché i sette sabati lavorativi sono il frutto di un accordo firmato unitariamente alcuni anni fa e pertanto ancora in vigore”. “Per tale motivo – si legge – non poteva essere richiesta a posteriori alcuna clausola di responsabilità su un patto già operativo da diversi anni”. In Sevel, aggiunge, “la Fim è pronta da tempo ad un confronto sul maggior utilizzo degli impianti e che, conseguentemente, porti ad una revisione dei salari e dei livelli occupazionali così da recuperare le centinaia di giovani precari rimasti fuori dallo stabilimento a causa della crisi”. “In tale contesto – conclude – andranno correttamente assunte anche le clausole di responsabilità come condizione di gestione operativa”. (LF)


























