Nulla di fatto dal tavolo Wartsila che si è tenuto ieri, 18 aprile, al Mimit “visto che la multinazionale Wartsila non ha adempiuto agli impegni presi e non ha presentato nessun progetto di reindustrializzazione su cui avviare una trattativa per dare continuità produttiva ed occupazionale al sito di Bagnoli”. Lo dichiarano congiuntamente i coordinatori nazionali di Fim Cisl, Massimiliano Nobis, Fiom Cgil, Luca Trevisan, e Uilm, Guglielmo Gambardella, sottolineando che sono 321 i lavoratori a rischio esubero.
La multinazionale avrebbe infatti chiesto un ulteriore mese di tempo per valutare le proposte giunte e rendere noto a chi cederà l’attività
“Abbiano sollecitato il governo ad utilizzare tutte le leve e prerogative di cui dispone per favorire la reindustrializzazione – continuano i sindacati -, considerando inaccettabili eventuali comportamenti notarili da parte del governo. Per quanto ci riguarda, confermiamo la nostra indisponibilità a sottoscrivere accordi su ammortizzatori sociali in assenza di credibili progetti finalizzati a salvaguardare l’occupazione, diretta e degli appalti, e garantire la continuità produttiva del sito”.
“Siamo impegnati insieme al Coordinamento nazionale di Fim Fiom Uilm a incalzare Wartsila e Governo per concludere positivamente la vertenza. In tal senso valuteremo in assemblea con i lavoratori le iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza”, concludono.
e.m.