Donne, quando lunedì vi siete svegliate avete per caso avvertito un fricciore all’altezza del plesso solare? Tranquille, non era il prodromo di un coccolone di massa, ma una sensazione di benessere e ottimismo, la certezza che da quel giorno per noi femminucce sarebbe andato tutto per il meglio: niente più discriminazioni, niente più segregazione, niente più gender pay gap! Ma cosa è successo? Forse un miracolo? Forse il risultato di un consesso segreto tra i padroni della terra e un manipolo di femministe con le ascelle non rasate? No, think big and make it easier (and glamour): è bastata una gita di 11 minuti nello spazio di sei stunning women ad aprirci la strada a un insperato processo di civilizzazione. È bastato inseguire un sogno, allungare la mano e abbrancare il desiderio. E se queste amiche stellari – la futura lady Amazon (nonché giornalista e pilota di elicotteri, perché mica siamo appendici dei nostri compagni), Lauren Sánchez, la popstar Katy Perry, la conduttrice televisiva Gayle King, la produttrice cinematografica Kerianne Flynn, l’ex scienziata della Nasa Aisha Bowe, l’attivista Amanda Nguyen – sono riuscite a fare una scappata in orbita, possiamo farlo anche noi altre e mondare finalmente la nostra vita dall’oppressione. Possiamo “puntate alle stelle” (dice Sanchez), e sentirci Guerriere Sailor che vanno a fare le scarpe alla Regina Periglia (dice la sottoscritta). Ragazze, è questo l’empowerment, è questo il modo di spezzare le catene del patriarcato e librarci fino a sfondare il tetto di cristallo (ma attenzione alle schegge, che poi con i tempi della sanità). E il segreto? Qual è il segreto? Una piega impeccabile, un trucco perfetto e una tutina contenitiva blu (magari estoril) da mozzare il fiato (in tutti i sensi). That’s all. Samantha Cristoforetti (looooser!), scansate e chiama un consulente di immagine. E poi, quanta paura vi siete presa per darci il buon esempio? Certo che quando atterri baci la terra, mamma mia. Sicuramente Bowe vi avrà dato dei consigli, ma comunque grazie ragazze! Tra l’altro ci avete dimostrato che nello spazio finalmente sopravvivono anche asiatici e afrodiscendenti, di solito nei film sono i primi a schiattare…dannata Hollywood.
Ma perché non ci è mai passato per la mente che per ottenere le cose basta desiderarle? Forse perché una capatina dal parrucchiere la si fa in media una volta ogni due mesi, in palestra tre volte stiracchiate alla settimana, sul maquillage ci si deve lavorare perché cosa abbiamo fatto di male per arrivare a fine giornata e doverci occupare anche dello struccaggio? Allora viene da pensare che, nella migliore delle ipotesi, abbiamo perso tempo a studiare, a formarci, a fare stage e tirocini in attesa della volta buona, a battagliare con le burocrazie di questo pazzo pazzo mondo, a pagare debiti universitari, a scansare molestie e subire contratti di lavoro che demansionano e mortificano e pure quando i risultati erano totalmente dalla nostra parte ci siamo perse in minuzie di principio invece di scattare verso il portellone di accesso alla navicella con i capelli al vento e la sicurezza a morderci le caviglie. La colpa è la nostra che non siamo state audaci abbastanza, che non abbiamo allungato la mano per abbrancare il desiderio e vincere quella stupida paura di ricevere in omaggio una parure di manette ai polsi e ceppi ai piedi. Bastava guardare a Lauren Sanchez e Katy Perry per sentirci più confident, mica prendercela con chi ci opprime. Che stupide che siamo.
Elettra Raffaela Melucci