Al via la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napioli. Lo ha comunicato l’azienda al tavolo al Mise convocato dal viceministro, Alessandra Todde. Dal primo luglio scatterebbero così i licenziamenti per i circa 350 lavoratori dello sito campano.
Luigi La Morgia, amministratore delegato di Whirlpool per l’Italia, avrebbe spiegato: “Dopo una lunga riflessione abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo”. E ancora: “siamo consapevoli della nostra scelta, siamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia”. L’azienda avrebbe dunque deciso di non utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune siglato da Confindustria e sindacati. La procedura di licenziamento collettivo, prosegue Luigi La Morgia, “dal nostro punto di vista non deve essere una pregiudiziale” per l’individuazione di un’alternativa per il sito Whirlpool di Napoli.
“Nel caso in cui l’alternativa venisse individuata nei 75 giorni – ha proseguito – siamo pronti a discuterne. Nell’ambito della procedura vogliamo confermare la nostra intenzione di prolungare la possibilità di accedere a un pacchetto di incentivazione, che già oggi stiamo offrendo nel piano sociale in essere e pari a 75mila euro a persona (per gli esodi, ndr), e in parte stiamo già eseguendo dando l’opportunità a persone che lavorano nel sito di Napoli di trasferirsi nel sito di Cassinetta. Confermiamo la nostra disponibilità proporre trasferimenti all’interno del gruppo”.
La Morgia ha poi riassunto le tappe della vertenza: “Questo è un tavolo aperto da circa 26 mesi, dal 3 maggio 2019. In questi 26 mesi sono successe diverse situazioni. Alcune imprevedibili, come la pandemia. Ci sono state interlocuzioni nell’interesse di trovare delle alternative con il coinvolgimento di tutte le parti. Durante questo periodo, nell’ottobre del 2019 abbiamo dato riscontro alla richiesta del Governo di prolungare le attività su Napoli di 6 mesi fino a marzo 2020 e con un ulteriore tavolo abbiamo allungato la produzione fino a ottobre 2020. Poi abbiamo annunciato il fermo della produzione. Nel contempo la normativa ha imposto legalmente di non poter procedere con i licenziamenti. Dopo una riflessione durata una settimana, molto intensa, abbiamo deciso di avviare la procedura di licenziamento collettivo, che offre 75 giorni per continuare il dialogo e il confronto”.
Per il sito Whirlpool di Napoli le 13 settimane di cassa integrazione, secondo il viceministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, “sarebbero necessarie a garantire il rilancio tutelando i lavoratori. Ripercorro anche io – ha detto il viceministro – alcuni passaggi importanti. In questi mesi ho portato al tavolo una discontinuità importante, i sindacati hanno comunicato di essere pronti a considerare la possibilità della chiusura dello stabilimento da parte di Whirlpool, cosa che in passato non era mai avvenuta. Proprio per questo si è chiesto all`azienda di accettare la proroga della cig di ulteriori 13 settimane, cosa che non significa allungare il brodo, ma dare la possibilità ad un percorso di rilancio – portato avanti da noi e Invitalia – di prendere forma, con un piano industriale alternativo e solido, fondamentale per non impoverire ulteriormente il territorio di Napoli garantendo la salvaguardia occupazionale”.
Per il viceministro c’è “bisogno di tempo per irrobustire il percorso di reindustrializzazione, su cui stiamo lavorando quotidianamente. Quindi per l`azienda accettare la proroga della Cig, rinviando l`avvio della procedura di licenziamento, è una scelta che non pesa minimamente. Mentre per i lavoratori, per la città di Napoli e per il piano di rilancio su cui stiamo lavorando, fare questa scelta è assolutamente indispensabile”.
Per il segretario nazionale Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, al tavolo Whirlpool al Mise, con l’avvio della procedura di licenziamento si rompe il dialogo e “per quanto ci riguarda se Whirlpool mette in campo azioni offensive, sarà guerra”.
“La narrazione che siete stati stati buoni e avete portato pazienza, ce la potevate risparmiare. Per 26 mesi – ha spiegato Tibaldi – non abbiamo preso tempo come dice La Morgia, abbiamo lottato per tenere aperto lo stabilimento di Napoli. Whirlpool in questi 26 mesi ha triplicato i profitti realizzando 5 milioni di prodotti. Le lavoratrici e i lavoratori hanno tenuto aperto lo stabilimento di Napoli e ciò ha permesso a Whirlpool di guadagnare di più nonostante la pandemia. Richiamiamo l’azienda alle sue responsabilità. L’avvio della procedura di licenziamento interrompe il dialogo. E’ necessario utilizzare tutti ammortizzatori sociali necessari, rispettando così l’avviso comune siglato da Cgil- Cisl- Uil”.
“Dopo più di due ore di confronto serrato e con la disponibilità data dal MiSE e da Fim, Fiom, Uilm di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzione occupazionale ai 340 dipendenti di Napoli, la multinazionale del bianco ha confermato la sua decisione di non procedere alle ulteriori 13 settimane di Cassa integrazione straordinaria. Settimane – sottolinea il segretario generale FIM-CISL Roberto Benaglia e il Segretario nazionale FIM-CISL Massimiliano Nobis – che avrebbero permesso in questa fase di forte ripresa economica e lavorativa e di messa a terra delle prime risorse del PPNR di avere ulteriore tempo per ricercare una soluzione lavorativa e occupazionale.”
“Una mancanza di rispetto per l’Italia e le Istituzioni Italiane prima che per i lavoratori che tanto hanno fatto per la multinazionale e il sindacato. Un atteggiamento quello di Whirlpool inaccettabile e di estrema irresponsabilità, altro che “Sensing The Difference” degli spot della multinazionale. E questo, non solo perché l’azienda non ha rispettato gli accordi sottoscritti col governo e sindacato, ma ancor di più, perché davanti ad uno scenario che lascia intravedere, grazie al PPNR, la possibilità di risposte occupazionali, l’azienda scappa irresponsabilmente lasciando a casa 340 lavoratori e le loro famiglie, in un territorio difficile come quello di Napoli.”
“La vertenza Whirlpool di Napoli è importante per le lavoratrici e lavoratori coinvolti ma simbolicamente essa rappresenta un termometro sociale importante di misurazione del tasso di coesione del Paese attorno ad un tema delicato come quello del lavoro, che non possiamo permetterci sfugga di mano. Non può finire in questo modo, chiediamo al Presidente del Consiglio Draghi di mettere in campo tutta la sua autorità per far fare un passo indietro a Whirlpool e avere il tempo necessario alla ricerca di una soluzione lavorativa che tuteli le lavoratrici e i lavoratori del sito di Napoli e le loro famiglie, in un momento difficile vero, ma che apre anche prospettive di rinascita del Paese che non possono essere soffocate con queste modalità”.
E.G.