La Whirlpool ha annunciato la vendita dell’Embraco alla giapponese Nidec Corporation, ma l’accordo non include lo stabilimento di Riva di Chieri, in cui lavorano 537 persone (di cui 497 licenziate a fine 2018). Lo riferiscono Uilm e Fiom di Torino, citando un comunicato della multinazionale che precisa: “Whirlpool prevede di cessare le attività e terminare la produzione presso lo stabilimento di Embraco, in Italia, che è soggetto a un accordo separato con le autorità locali e i sindacati. Pertanto, la struttura di Embraco Italia non è inclusa nella vendita a Nidec Corporation”.
Per il segretario della Uilm torinese, Dario Basso, e per il responsabile Embraco per la Uilm, Vito Benevento, l’annuncio “genera confusione su confusione. Da quanto comprendiamo, riteniamo che nulla cambi nella situazione del 497 lavoratori in esubero a riva di Chieri. Azienda e ministero ci aggiornino al più presto sul progetto di reindustializzazione, l’unico al momento in grado di dare prospettive ai lavoratori” hanno sollecitato i due sindacalisti.
Il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Federico Bellono, il responsabile dell’Embraco per la Fiom-Cgil, Lino La Mendola, hanno fatto notare che “questa operazione, sicuramente iniziata tempo fa, ci rivela ancora di più i motivi della chiusura alla trattativa dell’Embraco fino a metà febbraio e la fretta nella volontà di chiudere lo stabilimento”.
“Ci è voluta una fortissima mobilitazione, arrivata fino al parlamento europeo, per avere quantomeno da parte di Whirlpool una presa di responsabilità per favorire una reindustrializzazione del sito di Riva di Chieri. Sulla reindustrializzazione siamo ancora alle parole, si deve, nei prossimi giorni, passare ai fatti concreti” hanno concluso gli esponenti della Fiom.
Annalisa Buccellato