“Noi siamo al tavolo e non rifiuteremo un confronto per trovare soluzioni al rilancio del gruppo. Per noi però, a differenza dell`azienda, il confronto finisce nel momento in cui azienda avvia la procedura di licenziamento”. Ad affermarlo è Barbara Tibaldi della Fiom in occasione del tavolo al Mise sulla vertenza Whirlpool
“Chiediamo chiarimenti all`azienda. È un gruppo fondamentale e strategico, se siamo davvero un paese strategico devono dimostrarlo”, ha aggiunto.
Per la Fiom “non è rispettoso per i lavoratori né per il governo continuare un confronto con una pistola puntata alla tempia.
L`apertura della procedura è una linea spartiacque, superata la quale consideriamo finito il confronto. E gli altri stabilimenti Whirlpool, tutti, non lasceranno sola Napoli. Chiediamo di confermare l`impegno nel nostro paese, ritenuto strategico e per noi Napoli fa parte di questo Paese! Siamo a disposizione per restare seduti e confrontarci perché siamo forti delle nostre idee, ma chiediamo che venga fatto con la serenità e con il tempo che saranno necessari”.
Tibaldi auspica che “ci siano provvedimenti da parte del governo che portino a soluzioni i tavoli di crisi, ma se azienda vuole davvero continuare confronto deve ritirare la procedura di licenziamento e il governo deve garantire la legittimità di questo tavolo bloccando comportamenti irrispettosi e scorretti.
Il governo deve sapere che se non proroga il blocco dei licenziamenti le crisi si risolveranno così, altro che virtuosismi. Diamoci un piano di lavoro, un ritmo ed un percorso con l`impegno di non chiuderlo drasticamente come sta facendo l`azienda”.
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