“Il Governo ha delle leve molto limitate per poter convincere, sicuramente non può imporre ad una multinazionale di mantenere uno stabilimento aperto” e “visto che l’interlocuzione con la multinazionale non ha dato gli esiti sperati la cosa da fare è lavorare in maniera seria ad un piano alternativo per poter proporre al sito di Napoli un piano produttivo che possa essere alternativo. Io sto lavorando su questo, su un piano solido”. Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, in merito alla decisione di Whirlpool di chiudere lo stabilimento di Napoli.
“Quello che noi stiamo provando a fare nella negoziazione – ha sottolineato Todde – è proporre un piano di salvaguardia dell’attività produttiva con una produzione differente” e “chiedendo” alla multinazionale di “utilizzare gli ammortizzatori sociali che sono necessari per permetterci questo passaggio”.
E “non è neanche credibile che un’attività produttiva s’insedia e può riprendere in carico tutti i lavoratori dal tempo zero. Non sarebbe serio dirlo”, ha concluso.
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