Secondo uno studio del World Economic Forum, negli ultimi anni, si riscontra un ampliamento del gap di genere. Il 2017 segna una retromarcia in particolare per l’Italia che è passata dal 50esimo posto nel 2016 alla 82esima posizione. Nel nostro paese, dal 2014 la disuguaglianza di genere è aumentata del 30%.
Se i paesi del Nord Europa segnano un trend positivo soprattutto in educazione e salute, a livello globale secondo il Global Gender Report, sarà possibile arrivare ad una piena uguaglianza solo nel 2234. I dati più allarmanti si segnalano sul posto di lavoro. Lo studio del Wef traccia le disparità tra i sessi in 144 Paesi in quattro aree: educazione, salute, opportunità economiche e rappresentanza politica. Le donne sono molto svantaggiate in politica, dove rappresentano solo il 23% dei decision-maker globali. Tra i Paesi del G7 la migliore risulta essere la Francia, all’11esima posizione, dalla 17esima dello scorso anno e dal 70esimo posto del 2006. Gli Stati uniti scendono di quattro posizioni al 49esimo posto soprattutto per il calo della rappresentanza politica. Scoraggiante come detto la situazione Italia, dietro a Messico e prima di Myanmar, superata in Europa dalla Grecia, che si piazza 78esima.
A.P


























