“Abbiamo chiuso quasi tutti i contratti della tornata 22-24, mancano quelli degli enti locali e dell’istruzione. Io credo che i colloqui di queste ore mi fanno intravedere che anche questi due contratti si chiuderanno in tempi molto brevi”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro della PA, intervenendo alla festa di Forza Italia a Telese. “Quindi non solo avremo la possibilità da subito di incominciare i negoziati per la tornata 25-27, ma questo significa che succederà quello che non è mai successo nella storia repubblicana e cioè che potremmo firmare i contratti della tornata 25-27 durante il periodo 25-27. Normalmente i contratti pubblici vengono firmati con 3-4 anni di ritardo, abbiamo avuto addirittura 8 anni senza contratti”.
“Io direi che siamo abbastanza soddisfatti di quello che è accaduto fino ad oggi – ha sottolineato -. Questo governo nel 2023-2024 ha fatto una cosa che non ha mai fatto nessun altro governo nel passato. Abbiamo stanziato per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego 20 miliardi e questo ci consente di gestire tre tornate 24-25, 27-28, 29-30. Quello che abbiamo di fronte invece è un percorso che si sta mostrando un percorso virtuoso”.
“La cosa che a me un po’ dispiace è che una parte del sindacato negli ultimi mesi ha mostrato una chiusura alla firma dei contratti rivendicando una pochezza di risorse e rivendicando la necessità di mettere mano al portafoglio”, ha proseguito Zangrillo. “Al di là del fatto che non sono mai state stanziate così tante risorse, però io faccio un’osservazione molto semplice. Chi non ha firmato i contratti, sono gli stessi sindacati che nel 2018 han firmato dopo 8 anni senza rinnovi contrattuali un contratto con un incremento del 3,4% e un’inflazione accumulata al 12%: noi nei contratti 22-24 proponiamo un incremento che va tra il 6 e il 7% con un’inflazione accumulata intorno al 13%. Temo – ha concluso Zangrillo – che non ci sia una ragione di tipo sindacale ma ci siano altre ragioni che hanno spinto qualche sindacato a non firmare”.