Una forte iniezione di managerialità per affrontare con maggiore preparazione il difficile dopo crisi che si sta prospettando. E’ questo l’obiettivo di un accordo tra Italia Lavoro, Federmanager e Manageritalia stipulato nel luglio scorso e in questi giorni entrato nell’operatività. Dai primi giorni di gennaio infatti aziende piccole e grandi, ma l’attenzione è tutta per le imprese minori, potranno assumere dirigenti over 50 disoccupati usufruendo di un forte sgravio di costi, 10mila euro l’anno per ogni dirigente assunto con un contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato per un periodo minimo di 24 mesi. L’entità del bonus previsto scende a 5.000 euro nel caso in cui il dirigente sia assunto con un contratto a tempo determinato o di collaborazione a progetto di almeno 12 mesi. Le aziende naturalmente non devono aver licenziato nessuno negli ultimi mesi e la nuova assunzione deve comunque far lievitare il numero medio dell’occupazione dell’impresa.
Obiettivo dichiarato dell’iniziativa è quello di aiutare le imprese, appunto in particolare quelle di minori dimensioni, ad affrontare le difficoltà della ripresa, che si giocherà in un mercato sempre più difficile, dove le qualità dei manager potrebbero rivelarsi l’asso in grado di far vincere la partita o quanto meno affrontarla con maggiori potenzialità.
La disponibilità finanziaria messa a disposizione dal governo è pari a 10 milioni di euro, il che significa che ne potranno usufruire 1.000 dirigenti, anche più considerando che l’entità del bonus può essere anche solo di 5.000 euro. Importante è che si tratti di persone che hanno compiuto i 50 anni e che siano stati licenziati o, in caso di dimissioni, siano senza lavoro da almeno sei mesi.
Federmanager e Manageritalia, le due associazioni di dirigenti, dell’industria la prima, del terziario la seconda, hanno perseguito questa azione per dare un sostegno ai dirigenti senza lavoro, un problema che è diventato grave in questi anni di difficoltà dell’economia, ma soprattutto nella consapevolezza di poter in questo modo aiutare il mondo della produzione ad affrontare questo periodo di grandi difficoltà.
“Le aziende italiane, afferma Giorgio Ambrogioni, il presidente di Federmanager, dovranno nei prossimi mesi risolvere problemi per loro molto complessi. Dovranno aggredire mercati internazionali, intercettare la domanda estera, perché solo in questo modo possono sperare di vincere la partita. Ma soprattutto le piccole imprese non sono attrezzate per questi compiti. La buona volontà non basta più, serve un’iniezione di managerialità che solo un dirigente che ha già affrontato questi problemi, che ha una lunga esperienza può essere in grado di risolvere”.
Questo potrebbe essere il modo per far compiere alle imprese, appunto soprattutto le piccole, quel salto di mentalità, verso una vera cultura d’impresa, che è sempre più indispensabile per uscire dalle difficoltà.
Ambrogioni è sicuro che il mondo della produzione è pronto a questo passo e per questo racconta come nella sede della Federmanager di Torino qualche giorno fa abbia avuto luogo una riunione con i vertici locali della Cna, la rappresentanza degli artigiani per avere un’indicazione sui dirigenti in mobilità: perché ormai anche le imprese artigiane sentono forte questo bisogno di crescere proprio in termini di managerialità.
La scommessa è quella di riuscire a utilizzare tutto il plafond messo a disposizione entro la fine del prossimo mese di novembre, la data alla quale scade la disponibilità. Il ministro Maurizio Sacconi si è già impegnato a rifinanziare il progetto se questo traguardo sarà raggiunto. Per questo Federmanager e Manageritalia sono impegnate a far conoscere questa opportunità al mondo delle aziende e chiedono l’aiuto di tutte le strutture d’impresa, soprattutto di Confindustria, perché la diffusione della notizia sia la più ampia possibile. Se fosse possibile coinvolgere le reti di impresa il progetto potrebbe decollare anche velocemente, perché in questo caso il sostegno manageriale è quasi indispensabile e sono proprio queste reti di piccole imprese a trovarsi in maggiori difficoltà nel momento in cui, una volta messe insieme le risorse, devono affrontare la realtà dei mercati internazionali.
























