E’ terminato dopo circa 3 ore e mezza a Palazzo Chigi l’incontro tra il governo e i sindacati sulla manovra. Il governo sarebbe disponibile a rivedere le norme sulle pensioni dei medici e operatori sanitari e delle altre categorie del pubblico impiego, colpite dalla stretta sul coefficiente di calcolo prevista nella manovra. Il governo, a quanto sia apprende, avrebbe riferito l’intenzione di non penalizzare il calcolo per chi va in pensione di vecchiaia. Per chi invece sceglie di andare in pensione di anzianità il calcolo più restrittivo verrebbe applicato con gradualità. Infine, a chi matura i requisti entro il 31 dicembre 2023 si applicerebbero le vecchie regole. Le norme sarebbero presentate dal governo con un emendamento al ddl di legge di bilancio.
Nessuna modifica su Opzione donna e Ape sociale. Le norme inserite nel ddl di bilancio (più restrittive rispetto alle attuali) resteranno senza rivisitazioni. Lo ha riferito il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro con il governo sulla manovra. Anche quota 103 resterà immutata.
La riunione è stata presieduta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per il governo erano presenti i vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida, Marina Calderone, Raffaele Fitto e il viceministro Valentino Valentini. Presenti Cgil (Landini), Cisl (Sbarra), Uil (Bombardieri), Ugl (Capone), Cida (Cuzzilla), Cisal (Cavallaro), Confintesa (Visconti), Confsal (Margiotta), Usb (Fiorentini).
Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, le ragioni dello sciopero contro la manovra “sono confermate” perché “non hanno cambiato nulla”. Secondo il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, è stato un incontro “lungo e cordiale”, ma alla fine “le decisioni illustrate dal Governo rinconfermano l’impostazione della manovra, anche sull’articolo 33 su cui si valuta un’eventuale modifica”.
Mentre per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra “è stato un incontro molto importante, sia nel metodo che nel merito. Una riunione lunga, articolata, complessa, alla presenza di quasi tutto il governo. Lo considero importante, è un segno di rispetto, dopo le mobilitazioni e manifestazione che abbiamo fatto in questi ultimi giorni, in modo particolare la partecipatissima iniziativa della Cisl di sabato a Piazza Santi Apostoli”.
“Il governo – precisa Sbarra – ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti della norma. In particolare aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personale degli enti locali e maestre d’asilo dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia. Il governo sta ragionando per introdurre miglioramenti anche per la pensione anticipata”. Il riferimento è all’articolo 33 del ddl di bilancio “che noi abbiamo chiesto di ritirare” e che prevede una stretta sul calcolo della quota retributiva delle pensioni per quelle categorie del pubblico impiego. Il governo non ritirerà l’articolo ma, come ha spiegato il segretario della Cisl, si è impegnato a modificarlo.
In generale, ha detto ancora Sbarra “abbiamo chiesto al governo di cambiare e migliorare le parti deboli della manovra, in modo particolare le pensioni, di aumentare i sostegni alla sanità, assicurare adeguati finanziamenti alla non autosufficienza e alla disabilità, e impegnarsi a sbloccare le assunzioni e la stabilizzazione del precariato nel pubblicoo impiego e nel sistema dell’istruzione. Il governo si è impegnato a rafforzare il modello di governance partecipata per il Pnrr e – ha precisato Sbarra – su esplicito riferimento della Cisl ha accolto positivamente la discussione sulla partecipazione, da inserire nel qualdro complessivo della discussione sulle riforme istituzionali”.
E.G.