Raffaella Vitulano
223 sindacalisti uccisi o dispersi nel 2001 (14 in più del 2000) con un record terrificante di 201 omicidi o sparizioni in Colombia, quasi 4 mila sindacalisti arrestati, 1.000 feriti e 10 mila licenziati: il rapporto annuale 2001 della Cisl Internazionale (Icftu) sulle violazioni dei diritti sindacali, che copre 132 paesi e territori nel mondo, mette in causa l’assetto antidemocratico di alcuni Stati sul piano politico e la concorrenza mondiale esacerbata sul piano economico. Due tendenze evidenti che solo la solidarietà sindacale internazionale potrebbe tuttavia contrastare, nota il dossier, pubblicato oggi in contemporanea alla presentazione, ad Ottawa, della Dichiarazione sindacale alla conferenza ministeriale dell’Ocse 2002 e al vertice di Kananaskis. Una delegazione sindacale in rappresentanza del Tuac, comitato sindacale consultivo dell’Ocse, è stata infatti ricevuta dal primo ministro canadese Jean Chretien, presidente di turno del Vertice del G8 in programma il 26 e 27 giugno. Una rappresentanza, quella sindacale, allargata anche ai sindacati africani, come più volte chiesto dalla Cisl, e proprio in virtù dell’insistenza che lo stesso Chretien pone affinchè il piano d’azione per l’Africa sia il punto focale della riunione degli Otto Grandi, nonostante il peso che avranno la guerra contro il terrorismo, la ricerca della pace in Medio Oriente e la crisi tra India e Pakistan.
Il dossier della Cisl internazionale non tralascia neppure la nostra Europa occidentale dalla violazione di diritti sindacali, una ”malattia” che dilaga e contagia ogni continente, per contrastare la quale sembra efficace soprattutto un rimedio: la concreta e costante solidarietà internazionale, una rete capillare e attenta stringendo la quale è possibile anche strappare le maglie fitte di dittature. Il prezzo della lotta per la democrazia e quello della liberalizzazione mondiale accelerata anche quest’anno, dunque, appaiono alti: promesse non tenute, personale trattato in schiavitù, flessibilità e precarietà, repressioni ed evoluzioni negative delle legislazioni, hanno esposto ad altissimo rischio migliaia di sindacalisti, e 223 di loro sono stati assassinati o scomparsi. Un numero altissimo di vittime, che non fermerà tuttavia in alcun modo i sindacati liberi nella loro azione, neppure nel 2002.