Il gruppo Reuters riduce ancora l’organico e crolla in Borsa: il principale fornitore di informazioni finanziarie del mondo ha annunciato altri 650 esuberi ed i mercati hanno reagito con un’ondata di vendite che ha spinto il titolo al livello più basso da circa 9 anni a questa parte.
Sulla scia della notizia, le Reuters hanno toccato un minimo a quota 364 pence, circa il 9,7% in meno rispetto a ieri, e vengono scambiate attualmente a quota 368 pence (-8,9%).
Negli ultimi 12 mesi la Reuters ha annunciato 2.750 esuberi (pari al 14% del totale) e oggi un portavoce del gruppo ha spiegato che quest’ultimo round costerà al colosso dell’informazione finanziaria circa 100 milioni di sterline nel 2002 (circa 150 milioni di euro), cioè il doppio dell’utile 2001.
Di qui il crollo in Borsa. Secondo alcuni analisti finanziari, infatti, la misura annunciata oggi equivale a tutti gli effetti ad un abbassamento delle previsioni sull’ utile.
Lo scorso aprile la Reuters aveva previsto un calo del fatturato della sua divisione principale per la seconda metà dell’anno, una stima che aveva indotto alcune banche d’affari a ridurre i ‘target’ sul titolo del gruppo.
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