Lo sciopero generale convocato oggi dai sindacati spagnoli ”ha un significato che va al di là del problema nazionale” e potrebbe essere il primo passo verso ”una giornata europea di lotta”, ha detto Emilio Gabaglio, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati.
In una conferenza stampa comune con i leader delle centrali sindacali spagnole, Gabaglio ha sottolineato che sarà necessario ”osservare i risultati del Consiglio Europeo” che si apre domani a Siviglia, per decidere possibili misure di lotta a livello continentale.
”I lavoratori stanno rispondendo oggi al governo spagnolo, ma anche ai tentativi di cambiare la politica economica europea”, ha aggiunto il responsabile sindacale europeo, mentre il segretario di Commissioni Operaie (Co, comunista), José Maria Fidalgo, e il segretario generale della Ugt, Candido Mendez, hanno sottolineato che ”abbiamo fermato a Barcellona la proposta Blair-Berlusconi sulla flessibilità del mercato del lavoro, e siamo pronti a ripetere l’esperienza”.
Gabaglio ha riferito che la Confederazione europea dei sindacati (Ces) valuterà in autunno le forme di lotta da lanciare a livello continentale.
Oltre che in Italia ed in Spagna – ha sottolineato – sono in corso iniziative sindacali in Grecia, in Germania (”non solo di carattere salariale”), nel Regno Unito (nei servizi pubblici).
”Esse – ha detto il segretario della Ces – possono apparire risposte singole a problemi specifici, ma in realtà riflettono una preoccupazione condivisa ed un rifiuto corale di una linea che pensa di imporre modernizzazione e cambiamento attraverso riforme imposte unilateralmente, al di fuori di una logica di concertazione sociale”.
”Oggi i sindacati spagnoli – ha proseguito Gabaglio – hanno inviato un messaggio non solo ad Aznar, ma all’intero Consiglio europeo. Lisbona è stata un Patto condiviso: se lo si abbandona per un disegno tutto di impronta liberale ed oltranzista, il consenso sarà rotto e ci sarà una reazione coordinata di tutto il sindacato europeo”.
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