I ministri delle finanze della Ue, riuniti a Lussemburgo, hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta di direttiva sui fondi pensione. Lo hanno riferito fonti del Consiglio.
La direttiva è finalizzata all’introduzione di regole di armonizzazione minima per i fondi pensione integrativi e del passaporto europeo per la prestazione transfrontaliera dei loro servizi. Sulla proposta resta una riserva del Belgio. La presidenza spagnola di turno della Ue ritiene comunque «che esistano le condizioni per l’adozione di una proposta comune».
Con la nuova direttiva, i fondi pensione potranno operare in ciascun Stato membro dell’Unione ed effettuare prestazioni transfrontaliere seguendo un sistema minimo di regole comuni.
Il testo su cui è stato raggiunto l’accordo politico riguarda gli schemi di previdenza integrativa aziendali e professionali basati sul principio contributivo e finanziati da datori di lavoro e lavoratori. Esclude invece gli schemi previdenziali pubblici e i regimi individuali, come i contratti di assicurazione vita.
Per garantire condizioni di sicurezza per i beneficiari, la proposta prevede regole di vigilanza, ispirate soprattutto a criteri qualitativi, sia per il corretto calcolo delle riserve tecniche che per le scelte di investimento.
Il testo prevede anche un’informativa minima da assicurare agli utenti.
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