Sulla Legge di Stabilità, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia non ha grandi aspettative “perché le manovre in corso dal punto di vista delle risorse non sono elevate”. Per Boccia, a margine del convegno di apertura della Italian Equity Week di Borsa Italiana “occorre continuare sulla strada di scelte selettive. Vediamo un attimo di quante risorse si parla”.
“Abbiamo proposto l’idea di un piano inclusione giovani – ha sottolineato il presidente di Confindustria – che ci sembra importante perché è vero che aumenta la crescita ma aumentano anche i divari nella società e anche tra imprese, in particolare relativamente ai giovani. Potrebbe essere un segnale di una società che cresce, che include e che fa tanti piccoli passi”.
“Perché – ha aggiunto – una politica industriale del Paese è fatta di tanti piccoli passi, potremmo farne un altro con questa Legge di Bilancio e poi distinguere le proposte e aspettative della Legge di Bilancio da un piano di legislatura, che è altra cosa dalla Legge di Bilancio”. Inoltre, il presidente si augura che la legge di bilancio non risponda a una logica di “mance elettorali”. “Noi speriamo di no”.
In merito al Patto per la fabbrica proposto da Confindustria, per Boccia il progetto non si è arenato. “Stiamo lavorando – ha spiegato il presidente degli industriali italiani – i tecnici stanno lavorando. Vediamo dove arrivano, dopodiché ci guarderemo negli occhi con i segretari sindacali e vedremo quali sono i punti di convergenza e non, se ci sono. La sostanza – spiega – è di riportare la questione industriale all’attenzione del Paese”.
Infine, per Confindustria l’euro forte non è un problema per le imprese esportatrici all’interno dell’Europa, mentre potrebbe avere riflessi su quelle che esportano al di fuori dell’Ue. “Le imprese che hanno l’Europa come mercato di riferimento non sono preoccupate – ha sottolineato Boccia – mentre per le imprese che vanno nei mercati extraeuropei potrebbe creare qualche problema. Nei mercati extra euro – conclude – comunque dobbiamo fare i conti anche con questa ipotetica variabile”.
E.G.


























