Servizio di: Emanuele Ghiani
Dure critiche alla manovra economica del governo Lega-Cinque Stelle da Cgil, Cisl e Uil. Per i sindacati la manovra mostra “elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese”. Nel mirino il reddito di cittadinanza che non crea lavoro, condono e flat tax, giudicati iniqui e sbagliati, la mancanza di risorse per gli investimenti e i nuovi tagli in vista.
Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto con il governo e dicono di essere pronti a sostenere le proprie proposte per la legge di bilancio anche “con le forme e gli strumenti propri dell`esperienza sindacale”.
L`utilizzo degli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit, secondo Cgil, Cisl e Uil, deve mirare a nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, e che siano in grado di contrastare l’esclusione sociale e la povertà. Bisogna, poi, puntare su processi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno.
La manovra traccia, invece, un percorso diverso: “mancano le risorse per gli investimenti, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza”. Pur non citando direttamente il reddito di cittadinanza i sindacati sottolineando che il contrasto alla povertà è “senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza”. Del tutto assenti sono, poi, i riferimenti all`innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo di contratti in essere e di quelli futuri.
Quanto al capitolo previdenza “è positiva l’apertura di una base di confronto su quota 100, ma manca qualunque riferimento alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, ai lavoratori precoci e lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza”. Sul versante fiscale i provvedimenti annunciati sono, per Cgil, Cisl e Uil, “iniqui e sbagliati” in quanto si sceglie di introdurre “un nuovo condono premiando gli evasori e non si riduce il cuneo fiscale per i lavoratori e per i pensionati, non si prevedono né una maggiore progressività delle imposte e interventi sui patrimoni dei più ricchi e non si programma un deciso contrasto all’evasione”.