L’Istat conferma la stime preliminari sull’inflazione rilevando che a ottobre 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1% rispetto ad ottobre 2016 (era +1,1% a settembre). L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
Il lieve rallentamento dell’inflazione è dovuto quasi esclusivamente all’inversione di tendenza dei prezzi dei servizi vari (-1,1%, da +0,6% di settembre), dovuta al forte calo di quelli dell’istruzione universitaria a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulla contribuzione studentesca introdotte con la legge di stabilità 232/2016. Il rallentamento è in parte attenuato dall’accelerazione della crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,8% da +2,1%) e degli energetici regolamentati (+3,9% da +2,9%).
Pertanto, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta (+0,5% da +0,7% di settembre) così come quella al netto dei soli beni energetici che si attesta a +0,7% (da +0,8%)
L’inversione di tendenza dei prezzi dei servizi vari determina il rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi in generale (+0,7% da +1,3%), rendendo nuovamente negativo il differenziale inflazionistico tra servizi e beni che, anche a seguito dell’accelerazione della crescita di questi ultimi (+1,2% da +1,0%), risulta pari a -0,5 punti percentuali.
Su base mensile, la diminuzione dei prezzi dei servizi vari (-1,7%), che si sovrappone ai cali, influenzati da fattori stagionali, di quelli dei servizi relativi ai trasporti (-1,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%), fa sì che le tendenze al ribasso prevalgano sulla crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,7%) e degli energetici, sia regolamentati (+1,0%) sia non regolamentati (+1,2%), determinando così la flessione dell’indice generale.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, principalmente a causa degli Alimentari non lavorati, aumentano dello 0,7% su base mensile e dell’1,7% su base annua (da +1,1% di settembre).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, spinti dagli alimentari non lavorati e in misura minore dagli Energetici non regolamentati, salgono dello 0,5% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali (da +1,3% di settembre).
E.M.





























