Si svolgerà a Roma, all’Auditorium della Musica di Renzo Piano, dal 17 al 19 novembre, un nuovo festival dell’economia. E’ promosso da Invitalia in collaborazione con la casa editrice Laterza. Una grande opportunità per parlare di economia, innovazione, dell’Italia che produce e cresce. Ben 26 incontri che si succederanno in questi tre giorni, per lo più coordinati dai migliori giornalisti del settore. Peccato che gli organizzatori non abbiamo trovato uno spazio, in questi tre giorni, per parlare di lavoro. Sul tema più importante degli ultimi anni, quello su cui tutti si arrovellano, e’ in programma un unico intervento, incentrato sui robot che si mangiano il lavoro. Argomento di tutto rispetto, ma abbastanza limitato.
Di tutto il resto – cioè di tutto ciò di cui si parla ogni giorno nel nostro paese e che riguarda milioni di persone- niente nella maniera più assoluta. Non è una dimenticanza, ma una scelta che sta a testimoniare di come il lavoro venga considerato oggi in Italia. Come meravigliarsi, poi, se Renzi premier interrompe il dialogo sociale, o se il candidato premier dei 5 Stelle minaccia i sindacati dicendo in maniera un po’ becera che devono autoriformarsi o ci penseranno loro quando arriveranno al potere? Se nemmeno gli organizzatori del Festival romano, prestigiosi e competenti, attenti a ciò che accade nel mondo, non credono che sia utile parlare di lavoro, qualcosa vuol dire. Stupisce, tra l’altro, il confronto con il Festival dell’Economia di Trento, creatura di successo della casa editrice Laterza, dove invece non si dimentica mai di invitare anche un sindacalista, o gli esperti del settore, di far dibattere i temi del lavoro a tutto campo, come e’ naturale che sia.
Evidentemente, come tanti altri, anche gli ideatori del festival romano hanno derubricato il lavoro: e questa è una cosa che fa veramente male, perché significa che l’incoltura sul lavoro sta conquistando il mondo. Il nostro giornale non si è mai rammaricato troppo del fatto che le grandi testate non parlino quasi più di lavoro, perché questo ci lasciava una prateria da cavalcare in solitudine. Ma ora si stanno forse superando i limiti. Evidentemente argomenti come la produttività, la crescita salariale, la formazione, la partecipazione non valgono più nulla, e discuterne è tempo perso. Eppure chi è esperto di economia sa bene che la crescita della produttività non avviene per miracolo, ma a seguito di precise scelte, che devono essere compiute in azienda e che se sono condivise con i rappresentanti dei lavoratori forse sanno cogliere meglio, molto meglio l’obiettivo.
Al Festival dell’economia di Roma, tra due settimane, l’unico momento in cui si parlerà di “capitale umano” sarà quando sarà proiettato il bel film di Paolo Virzì “Il capitale umano”: dove però con tale locuzione non ci si riferisce al personale di un’azienda, ma al valore, in euro, di una persona, da liquidare in caso d’ incidente. E ancora, a Roma, l’unico protagonista delle relazioni industriali sarà Vincenzo Boccia, invitato però non a parlare appunto del dialogo con i sindacati o più in generale del punto di vista della Confindustria sul lavoro, ma perché racconti la sua storia di imprenditore meridionale di successo. Che poi sia presidente di tutti gli industriali italiani è una circostanza fortuita. E che proprio in queste settimane stia lavorando per realizzare, assieme ai sindacati, una nuova e importante intesa sulle relazioni industriali, finalizzata al lavoro e alla crescita, è evidentemente residuale.
E non si parlerà all’Auditorium, nemmeno di sfuggita, di formazione. Eppure è un argomento centrale per la crescita dell’economia. Super e iper ammortamenti sono indispensabili per lo sviluppo, perché consentono di sostenere gli investimenti che sono in grado di rendere più efficienti i processi e più competitivi i prodotti. Ma le macchine che vengono acquistate devono essere guidate da personale attento, perfettamente formato, altrimenti non servono a molto. E come si fa questa formazione? Appoggiandosi a chi? Alle regioni, ai centri privati, ai fondi interprofessionali? La scelta è fondamentale per avviare una crescita non solo delle persone, ma delle aziende. Ma di questo è inutile parlare, meglio discutere delle banche, degli equilibri sovranazionali, di chi comanda in Italia o in Europa. Forse un ragionamento più terra -terra sarebbe opportuno per capire le dinamiche di un paese che vuole crescere.
Sulle colonne de Il diario del lavoro, da tempo abbiamo avviato un dibattito molto delicato sulla necessità di rivedere tutta la politica salariale, che evidentemente ha fallito i suoi obiettivi dal momento che non è riuscita a far aumentare la produttività, ma ha fatto scendere pericolosamente i salari. Non lo diciamo noi, questo, lo dicono le grandi istituzioni mondiali, il Fondo Monetario, la Bce, perfino la Bri ha sentito l’esigenza di esprimersi in merito, chiedendo una revisione della politica salariale in modo da far crescere le retribuzioni, soprattutto in Italia, dove la domanda interna, e quindi la ripresa, piu’ di tanto non riesce a decollare proprio perché non c’è nessuno che compra.
Ma vale la pena di parlare di questo? Evidentemente no, se nessuno in quei tre giorni romani dedicati all’economia solleverà l’argomento. E questo dispiace. Perché la perdita di valore del lavoro è alla base di un declassamento del lavoro e dei lavoratori, evento pericoloso perché ne va di mezzo lo stesso livello di democrazia del paese. La coesione sociale non è una cosa che si compra al supermercato, deve essere costruita nel tempo e non è facile avere risultati. La grande disattenzione di questi anni nei confronti del lavoro, e del valore del lavoro, hanno già fatto guasti profondi, come testimoniano tanti eventi negativi, a cominciare dall’abbandono della politica e dall’abitudine sempre più radicata a non partecipare al voto da parte di tanti italiani. Forse bisognerebbe sforzarsi di fare qualcosa controcorrente.
Paganel
Contrattazione
Questa settimana il Gruppo Terna ha raggiunto l’accordo sul premio di risultato stabilendo un aumento di 100 euro per il triennio 2017-2019. I lavoratori e le lavoratrici del Sirti dopo la consultazione referendaria hanno approvato l’ipotesi si accordo per il rinnovo del contratto nazionale. Secondo la Fiom-Cgil “questa intesa porta risultati migliorativi in termini economici e normativi soprattutto per i lavoratori operativi che svolgono la propria attività in trasferta, e introduce un premio di risultato che, a regime, dovrebbe portare nelle tasche di tutti i lavoratori, circa 600 euro”. Infine, si è raggiunto un accordo tra Alitalia e i sindacati di categoria rispetto alla Cassa integrazione che riguarderà 1600 dipendenti anziché i 1800 iniziali.
Analisi
Roberto Polillo analizza il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale previsto dalla nuova legge di bilancio. Secondo Polillo, nubi sempre più scure si addensano sul cielo della sanità pubblica che perderà all’incirca 500 milioni di euro. Inoltre, in un altro articolo, ancora Polillo denuncia il “penoso scaricabarile” tra governo e regioni sui fondi per i contratti sanità: “segno del profondo disinteresse della politica nei confronti delle sorti del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Alessandra Servidori fa il punto sulla legge sul caporalato approvata il 29 ottobre 2016. Dopo un anno si prova a fare un bilancio e un analisi del suo funzionamento. Infine, Maurizio Ricci ci spiega da par suo gli ultimi dati Eurostat, secondo cui il nostro paese è quello che, negli ultimi vent’anni, ha tagliato maggiormente gli addetti della PA rispetto a Francia e Germania, mentre aumentano gli addetti al comparto arte e intrattenimento.
La nota
Fernando Liuzzi ha seguito la ripresa del confronto tra il Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e l’AM Investco, la cordata aggiudicataria del gruppo Ilva, dopo lo stop dello scorso 9 ottobre. Prossimo appuntamento il 9 novembre, quando sarà presentato il nuovo piano industriale
Interviste
Massimo Mascini ha intervistato Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida, la confederazione dei dirigenti d’azienda sul futuro dei dirigenti in Italia sempre più alle prese con grandi responsabilità che richiedono più competenze
Diario della crisi
A Roma è stato proclamato dall’Usb per la prossima settimana lo sciopero generale e aziendale di Atac e Roma Tpl contro la precarizzazione dei contratti e la privatizzazione delle aziende del trasporto pubblico. Anche il comparto edile si mobiliterà con uno sciopero nazionale proclamato per il prossimo 18 dicembre da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil a causa dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto da quasi un anno e mezzo. A proposito, i lavoratori della Italcementi di Calusco e Rezzato (Bergamo) hanno già incrociato le braccia questa settimana per otto ore contro la proposta aziendale di non riconoscere agli edili un premio che tenga conto dei carichi di lavoro degli ultimi anni. Nel comparto scolastico, l’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi torneranno nelle piazze di tutta Italia per una manifestazione contro il disegno di legge di bilancio che continua “nella direzione del sottofinanziamento e dell’asservimento al mercato della nostra formazione”. Ritornano in mobilitazione i lavoratori Sky con uno sciopero indetto dai sindacati di categoria Slc Cgil e Uilcom Uil a causa della mancata apertura da parte di Sky sui 200 licenziamenti e la riorganizzazione aziendale. Infine, questa settimana si è svolto la tre giorni di sciopero della logistica e autotrasporto. Lo sciopero è stato indetto per il rinnovo del contratto nazionale unico di settore, unitamente alla richiesta di tutele, diritti, legalità, incremento della retribuzione e delle indennità, alla clausola sociale, alle internalizzazioni, al superamento del subappalto e al contrasto del fenomeno del distacco transnazionale.
Documentazione
Nella sezione dedicata potete trovare i dati Istat sui prezzi alla produzione dell’industria di settembre, il report sui risultati economici delle imprese del 2015, i dati provvisori sui prezzi al consumo di ottobre e le stime provvisorie su occupati e disoccupati de settembre. Inoltre, è possibile visualizzare il Global Gender Gap Report 2017, il discorso del Governatore Visco alla giornata del Risparmio, il testo dell’osservatorio lavoro del Centro Studi Cna di settembre e il testo e le slide di Federmeccanica e CMr su “Il welfare aziendale come valore”.




























