L’Inca, il patronato della Cgil, lancia l’apertura di quattro sportelli a Barcellona, Bruxelles, Londra e Parigi dedicati esclusivamente alla cosiddetta “Nuova Emigrazione” italiana. Inoltre, grazie alla collaborazione con ITACA e altre associazione che hanno aderito alla rete, nelle prossime settimane saranno aperti anche altri sportelli, “possibilmente, in tutte le grandi città “preferite” dai nuovi migranti italiani”, precisa il patronato.
Per l’Inca, l’obiettivo rimane “garantire il pieno rispetto dei diritti dei nostri assistiti, in qualsiasi parte del mondo e da qualsiasi paese provengano” .
Morena Piccinini, presidente dell’Inca, spiega che con il lavoro svolto negli ultimi anni “abbiamo cercato di incontrare e conoscere i nuovi emigranti italiani, per capirne i bisogni e le esigenze: spesso simili a quelli della migrazione tradizionale ma, molto più spesso, del tutto nuovi.”
In questo lavoro l’Inca ha anche scoperto che i più giovani non consideravano spontaneamente il “patronato” come uno strumento utile, a meno che non si fosse un lavoratore in procinto di andare in pensione o un pensionato. “Un errore – precisa Piccinini – ma soprattutto un errore nostro: non solo nella “comunicazione”, ma proprio nel modo di approcciarci a questa ormai enorme fascia della nostra migrazione e nel garantirle aiuto e assistenza.”
“Proprio per questo, oltre ad impegnarci nello studio dei nuovi bisogni e dei nuovi servizi, abbiamo ritenuto necessaria anche una “svolta” organizzativa. Aprire le nostre sedi, i nostri uffici, favorirne la riorganizzazione dell’attività in modo tale da andare incontro alle nuove esigenze della migrazione italiana”, conclude.
E.M.