Con questi prezzi dell’energia molte imprese ritengono opportuno chiudere o sospendere l’attività. A rischio ci sono 120mila imprese nei prossimi 10 mesi. È il quadro allarmante tracciato dalla Confcommercio che ha reso note oggi le proprie stime relative al Pil e ai consumi per i prossimi mesi in cui si registra un peggioramento del quadro economico con rischi di recessione. Il Pil infatti ha spesso di crescere secondo l’associazione dei commercianti e farebbe entrare il Paese con dati negativi nel 2023.
A colpire le aziende sono soprattutto gli alti costi dell’energia. “Per il 10% meno efficiente delle imprese del terziario classe 1-9 addetti, il margine potrebbe diventare negativo: a rischio chiusura (eccesso di mortalità) nei prossimi 10 mesi ci sono 120mila imprese (43%)”, ha evidenziato il numero uno dell’Ufficio Studi, mariano Bella, spiegando che si tratta “dfi una stima prudenziale”.
“Si tratta delle imprese più deboli che hanno un margine assoluto più piccolo e una alta incidenza costi energetici, siamo al limite della marginalià zero. È difficile che restino aperte”, ha spiegato.
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