Oggi, a Roma, nuova puntata della Never Ending Story della Ex Ilva. Ma attenzione: quella di cui stiamo per parlarvi è una puntata, per certi aspetti, veramente nuova, e dunque degna di particolare attenzione.
Partiamo dai fatti. Il 1° agosto, al termine di un incontro col Governo svoltosi a palazzo Chigi sulla questione della Ex Ilva, i sindacati dei metalmeccanici – e cioè Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil – avevano invitato i Gruppi Parlamentari della maggioranza e dell’opposizione a partecipare a un incontro che veniva messo in calendario per venerdì 29 agosto. Incontro finalizzato a effettuare uno scambio diretto di idee sulla suddetta questione.
Stamattina, tale incontro si è quindi effettivamente svolto nella storica sede condivisa dai sindacati della maggiore categoria dell’industria. Il cancello di tale sede, sita al n. 36 di corso Trieste, è stato quindi varcato dai rappresentanti dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato che avevano accettato l’invito: Alleanza Verdi e Sinistra, Fratelli d’Italia, Italia Viva, Lega, Noi Moderati e Partito Democratico.
Al termine di tali colloqui, e cioè verso le ore 14:30, i Segretari Generali dei tre sindacati – ovvero Ferdinando Uliano (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm) -, hanno dato vita a un rapido punto stampa svoltosi appena fuori dall’ingresso della citata sede.
Per sintetizzare ciò che hanno detto, con accenti e spirito nettamente unitari, ricorriamo alle parole pronunciate, a fine incontro stampa, dal leader della Fiom, Michele De Palma.
“Fim, Fiom e Uilm – ha ricordato De Palma – hanno avuto la capacità di incontrare il Governo a Palazzo Chigi. Oggi, nella propria casa unitaria, hanno ricevuto i rappresentanti delle forze parlamentari che hanno accettato l’invito loro rivolto. Ciò per confrontarsi allo scopo di individuare una soluzione strutturale alla questione dell’Ilva.”
Noi, ha detto ancora De Palma, siamo tre organizzazioni diverse e, quando ci sono le elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, sosteniamo liste diverse. Ma di fronte a questioni gravi come quella dell’Ilva, in nome dei più profondi interessi dei lavoratori cerchiamo di trovare fra noi un’unità programmatica. Ed è proprio questo ciò che abbiamo chiesto alle forze parlamentari che hanno accettato il nostro invito. Superare le distanze fra maggioranza e opposizione per trovare una posizione comune sul futuro dell’Ilva.
Il documento presentato ai rappresentanti dei citati Gruppi parlamentari riassume poi la posizione sindacale. Il punto strategico è questo: “rendere l’Ex Ilva ecocompatibile, con un ciclo produttivo che coniughi ambiente e salute, salvaguardando l’occupazione, e con lo Stato garante della transizione”.
In tale prospettiva, “le organizzazioni sindacali rimarcano con forza che il piano” elaborato dai Commissari straordinari, “e, quindi, il bando di gara” per l’acquisizione della Ex Ilva e di Acciaierie d’Italia, “debba rispondere a quattro obiettivi fondamentali: l’integrità del gruppo siderurgico, il risanamento ambientale, la decarbonizzazione, le garanzie occupazionali”.
Insomma, l’appello unitario dei sindacati confederali è chiaro. Vedremo adesso se le forze politiche saranno in grado di superare le proprie divisioni, e soprattutto, aggiungiamo noi, le proprie incertezze, di fronte a una questione industriale che non riguarda solo i territori coinvolti, ma, poiché si parla di acciaio, ha un valore strategico per il futuro della nostra industria manifatturiera.
Fernando Liuzzi





























