“Penso che Landini abbia fatto il capopopolo e non il sindacalista. Questa reiterata richiesta di rivolta sociale evidenzia una posizione che non è una posizione negoziale. Io ho colto nelle persone che stavano ai tavoli, rappresentando la Cgil, una sorta di difficoltà e di imbarazzo”. Parole, e accuse, del ministro della Pubblica amministrazione, Zangrillo, intervistato da SkyTg24.
Immediata arriva la replica della Funzione Pubblica Cgil, che ai tavoli di trattativa è appunto impegnata da mesi, e che rimarca, per contro, l’assenza del ministro: “Il ministro Zangrillo riferisce di aver colto un imbarazzo nei rappresentanti della Cgil ai tavoli contrattuali? Appare incomprensibile dove possa aver percepito questa sensazione, visto che lui ai tavoli non partecipa! Da parte nostra tranquillizziamo ‘il ministro: difendere i diritti e la dignità dei lavoratori pubblici è la nostra missione, altro che fonte di imbarazzo”.
E ancora: “le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici sono indignati rispetto a incrementi economici distantissimi dai tassi di inflazione registrati nel triennio contrattuale. Questi rinnovi tagliano le retribuzioni del 10%. È così che il ministro della Pubblica amministrazione valorizza il personale della Pa? Passando alla storia come il ministro che promuove un contratto che taglia le retribuzioni reali dei lavoratori pubblici?”.
“L’Italia – prosegue Fp Cgil – risulta agli ultimi posti in Europa non solo per il numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione, ma anche per la spesa che riserva ai loro stipendi. Spendiamo per le retribuzioni dei dipendenti il 76% in meno della Francia, il 66% in meno della Germania e il 52% in meno del Regno Unito. Questi sono numeri imbarazzanti sui quali bisognerebbe agire con interventi concreti, garantendo organici adeguati e contratti dignitosi per valorizzare lavoratrici e lavoratori e assicurare servizi efficienti ai cittadini”.



























