Fumata nera alla K-Flex. L’incontro del 26 aprile tra la proprietà della K-Flex di Roncello, i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e le Rsu dell’azienda si è concluso con un nulla di fatto e si fa sempre più concreta la possibilità del licenziamento collettivo di 187 unità lavorative con conseguente cessazione dell’attività di produzione annunciati lo scorso 8 febbraio.
Per i sindacati l’azienda ha mostrato ancora una volta l’indisponibilità “a discutere di un piano industriale che prevedesse il mantenimento di un insediamento produttivo in Italia, della mancata disponibilità a creare le condizioni per concedere ammortizzatori sociali ordinari/straordinari e delle proposte economiche di incentivazione all’esodo ritenute ampiamente insoddisfacenti dai lavoratori.”
Pertanto, i sindacati hanno avanzato la richiesta di annullare la procedura di licenziamento, richiesta sulla quale il giudice dovrà pronunciarsi in un’udienza prevista per il 4 maggio.
Inoltre, i sindacati chiedono “alle istituzioni, a tutti gli schieramenti politici e al governo di mantenere il più ampio sostegno ai lavoratori e di produrre interventi immediati in grado di impedire che aziende che prendono finanziamenti pubblici e che vedono lo Stato nella compagine azionaria delocalizzino e licenzino i lavoratori”.
Intanto in attesa dell’udienza prosegue lo sciopero dei lavoratori K-Flex e il presidio permanente ai cancelli.