“La presenza e l’incidenza del lavoratore nella governance della propria impresa va disintermediata”. E’ questa una delle frasi centrali del programma per il lavoro al quale sta lavorando il Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni: un programma che mette nel mirino i sindacati, considerati un vecchio orpello del passato, da eliminare, o almeno bypassare,a favore di un rapporto diretto tra lavoratore e datore di lavoro. Dunque, Rsu addio, si vada al rapporto diretto, ‘’one to one’’, come peraltro piacerebbe a una gran parte di imprenditori.
E ancora, nel programma per il lavoro dei 5 Stelle si legge: ‘’Difendere il lavoratore significa anche promuovere forme nuove di democrazia e partecipazione sui luoghi di produzione, tagliando al tempo stesso i vecchi privilegi e le incrostazioni di potere del sindacato tradizionale”.
Il Movimento si esprime anche sul tema “delle pensioni, delle tutele per le professioni gravose, dei cosiddetti “precoci” e soprattutto la grande questione della flessibilità in uscita”. “La riforma Fornero – si legge nel testo- ha inchiodato al lavoro molti, troppi anziani, mentre due generazioni di ragazzi preferiscono ormai migrare all’estero pur di non essere sottopagati o marcire in casa, sul divano di mamma e papà”. Quindi, afferma il programma, va studiato “come modificare i parametri di uscita dal lavoro per ringiovanire le imprese in cerca di competitività e la pubblica amministrazione in cerca di efficienza”. Conclude il testo: “ Ecco su cosa vi chiediamo di esprimervi: riprendete in mano il Paese”.
Una precisazione successiva, firmata dai parlamentari grillino della Commissione Lavoro, fa parzialmente marcia indietro: “Non ci pare d’aver detto che una volta al governo scioglieremo i sindacati d’imperio, tutt’altro. Stiamo parlando di un rinnovamento che, anzi, è ormai fondamentale per la loro stessa sopravvivenza”.
Sta di fatto che, malgrado le consulenze di Domenico De Masi e -perfino- di Giorgio Cremaschi, gia’ sindacalista Fiom dimessosi lo scorso anno in polemica con Susanna Camusso e oggi tra i ‘consiglieri’ del Movimento, il sindacato non sembra essere considerato dai 5Stelle un interlocutore con cui dialogare. Il che sara’ probabilmente motivo di un certo imbarazzo per quelle parti del sindacato che, al contrario, col Movimento 5 Stelle hanno sempre tenuto aperta la comunicazione.



























