Le confederazioni Cgil, Cisl e Uil preoccupati dalla voci sul nuovo Codice degli Appalti, che prevedrebbe la cancellazione del limite del 30% come soglia massima di affidamento di lavori in subappalto “e prevedrebbe l’innalzamento della soglia per l’attestazione Soa delle imprese da 150.000 euro a un milione di euro” sottolineano i segretari confederali Franco Martini, Luigi Sbarra e Tiziana Bocchi.
”Tutto ciò appare ancora più incomprensibile – proseguono – se si tiene conto del lavoro proficuo e partecipato prodotto dalle due Commissioni competenti del Parlamento e il conseguente ddl approvato nelle tre letture da Camera e Senato.”
Per i segretari è evidente che in questo modo ad essere tutelati non saranno i soggetti deboli, i lavoratori, né i cittadini in termini di trasparenza e qualità delle opere e dei servizi, ma gli interessi di quelle forze “che finora hanno lavorato al di fuori della trasparenza e della legalità”, offrendo opere e servizi “di scarsissima qualità nel settore degli appalti pubblici nel nostro Paese”.
Pertanto Cgil, Cisl e Uil chiedono al Presidente del Consiglio di ripristinare l’equilibrio necessario a tutelare i diritti di tutti “così come previsto nel dl originario”.