L’Ilva di Taranto sarà venduta entro il 30 giugno 2016 e nel frattempo arrivano 300 milioni dal governo. Cosi’ ha deciso oggi il consiglio dei ministri. Il decreto, ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, “accelera la cessione dei complessi aziendali del gruppo Ilva”. La decisione del governo segue di pochi giorni il ”niet” del tribunale svizzero di Bellinzona sul rientro dei fondi sequestrati dalla Procura di Milano alla famiglia Riva: un miliardo 200 milioni che avrebbero appunto dovuto tornare in Italia, per essere destinati al rilancio dell’impianto di Taranto.
Prosegue il ministro: “abbiamo disposto la data del 30 giugno come data ultima per la scelta di un soggetto aggiudicatario, che sarà valutato attraverso una procedura a evidenza pubblica, per arrivare a una cessione degli asset. Questo per dare un’accelerazione al rilancio industriale del gruppo Ilva e, per accompagnare e sostenere questa accelerazione, sono disposti 300 milioni di finanziamento”. “È stato previsto – ha aggiunto Guidi al termine del consiglio dei ministri – che il soggetto aggiudicatario sarà valutato in base alla bontà del piano industriale che proporrà e della trasparenza ambientale. Potrà presentare un nuovo piano Aia che sarà valutato con le stesse procedure e modalità adottate in precedenza”.
“Oggi all’Ilva – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – sono rispettati tutti i limiti di emissione europei. Il piano Aia resta in vigore, con la possibilità di rivederlo alla luce del piano industriale che il nuovo soggetto aggiudicatore presenterà”.
Nel decreto, ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, è previsto “il trasferimento a una nuova compagine societaria che consenta di dare un futuro stabile industriale e di risanamento ambientale”.