Come anticipato nei giorni scorsi dal New York Times e dal Wall Street Journal, i lavoratori americani del gruppo FCA Chrysler hanno bocciato il contratto del settore auto degli Stati Uniti, firmato tra Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles (che controlla la divisione americana Fca Us) e Dennis Williams, presidente dell’Uaw.
Il numero uno del sindacato americano, ha infatti reso noto in un comunicato che il 65% dei dipendenti di Fca Us, ha bocciato l’accordo di principio sul contratto di lavoro siglato a metà settembre, precisando che: “Quello che più di tutto amo della nostra organizzazione è che non importa quello che facciamo o che azioni compiamo, la decisione finale e il potere del sindacato sta ai nostri membri e sono loro a prendere la decisione finale”. Per Williams non si tratta di un “passo indietro” perché Uaw considera “il voto dei suoi membri come parte di un processo che rispettiamo”.
In una nota, la Fca Us (ex Chrsyler) si dice ”delusa” e “impaziente di continuare un dialogo con Uaw”, ma avverte che l’azienda “prenderà decisioni, come sempre, sulla base del raggiungimento dei suoi obiettivi industriali”.
Nella nota, Fca sottolinea inoltre che i team del gruppo e del sindacato dedicati ai negoziati “hanno lavorato sodo, per molti giorni e notti, per mettere a punto un accordo trasformazionale che avrebbe premiato adeguatamente l’impegno della nostra forza lavoro e allo stesso tempo garantito che l’azienda continuasse ad avere successo e ad essere competitiva”. Secondo il gruppo “il giusto equilibrio tra questi due obiettivi è stata la cosa più difficile da raggiungere in questi negoziati ma dopo molte ore di dialogo e dibattito tra le leadership di Uaw e Fca, l’azienda credeva che un compromesso giusto ed equo fosse stato raggiunto”.
La casa automobilistica ricorda di avere sfiorato la morte nel 2009, “ricordi vivi ancora oggi nella memoria della maggior parte di noi in Fca. Un ampio numero di nuovi dipendenti è entrato nel gruppo da allora e fortunatamente non ha dovuto vivere le pene e i sacrifici che allora furono chiesti alla forza lavoro”. Per Fca “sono quelle memorie e quella consapevolezza che rafforzano continuamente la determinazione della leadership di Fca a fare in modo che questi eventi non si ripetano”. Sebbene “progressi significativi siano stati fatti dagli eventi di meno di sette anni fa, molto lavoro resta da fare e le sfide restano mentre ne emergono altre, nuove e significative”. La natura ciclica del business automobilistico richiede, secondo l’azienda, di riconoscere da un lato la “necessità di premiare i lavoratori durante tempi di prosperità” e dall’altro di proteggersi “contro rallentamenti inevitabili del mercato”. Stando a Fca, l’accordo di principio sul contratto di lavoro siglato il mese scorso “raggiungeva entrambi questi obiettivi”. Quell’accordo “era pensato per rendere Fca Us forte e competitiva e quindi per fornire stabilità alla sua forza lavoro e opportunità per la crescita futura e per gli investimenti in un mercato globale sempre più complesso”.
Ora la questione verrà discussa in un faccia a faccia tra i rappresentanti Fca e Uaw responsabili dei negoziati.