Prima le scuse, poi l’addio. Il consiglio d’amministrazione della Volkswagen ha annunciato le dimissioni dell’amministratore delegato, Martin Winterkorn, travolto dallo scandalo sulle alterazioni ai gas di scarico dei motori diesel inizialmente esploso negli Usa e che coinvolge 11 milioni di vetture in tutto il mondo.
In un comunicato della casa automobilistica, l’addio dell’Ad dell’azienda che, solo in Germania, dà lavoro a 274.000 persone in 29 sedi. “Sono scosso dagli eventi degli ultimi giorni – ha scritto – soprattutto sono sconvolto dal fatto che cattive condotte di questa portata siano state possibili dentro il gruppo Volkswagen”.
Winterkorn ha ribadito di non aver avuto alcun ruolo sulla questione, ma di aver deciso di “accettare la responsabilità” delle irregolarità nell’interesse della casa automobilistica.
“Volkswagen ha bisogno di ripartire, anche in termini umani – ha concluso il manager 68enne – con le mie dimissioni faccio posto a questa ripartenza. Ora il processo di chiarimento deve continuare, perché è l’unico modo di riguadagnare fiducia. Sono convinto che Volkswagen supererà questa grave crisi”.
Si fanno avanti le ipotesi per la sua successione. Tra i nomi quello di Matthias Muller, a capo della divisone Porsche e di Rupert Stadler, alla guida di Audi.
Nonostante lo scandalo, il 68nne manager potrà consolarsi, almeno in parte, con un ricco assegno tra liquidazione e benefici pensionistici. Winterkorn dovrebbe incassare una cifra intorno ai 50 milioni di euro, che vanno a sommarsi agli oltre 120 milioni di euro guadagnati negli ultimi otto anni come amministratore delegato della Volkswagen.
In base alla relazione sulla remunerazione di Volkswagen, Winterkorn riceverà una liquidazione pari a due annualità, calcolate sulla componente fissa della retribuzione. Circa 15 milioni di euro in totale. Lo statuto prevede che in caso di interruzione anticipata del mandato, al manager non spetta alcun indennizzo se è ritenuto responsabile delle cause della cessazione del mandato.
Come Ceo di Volkswagen Winterkorn gode di un accantonamento pensionistico. Al 31 dicembre 2014, il manager aveva accumulato 28,56 milioni di euro. Calcolando anche nove mesi del 2015 la cifra si aggira sui 34 milioni (oltre 7 milioni l’anno come benefit pensionistico). I benefici pensionistici non possono essere tagliati anche in caso di licenziamento. Per i nove membri del board Volkswagen ha accantonato a fine 2014 138 milioni di euro.