Arrivano 1.500 nuovi posti di lavoro per lo stabilimento Fiat di Melfi. Lo comunica Fiat Chrysler Automobiles, sottolineando che “l’andamento decisamente positivo dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X permetterà nei prossimi tre mesi l’inserimento di oltre 1000 nuovi lavoratori” nella fabbrica in provincia di Potenza, “dove con un investimento di oltre 1 miliardo di euro vengono prodotte le due vetture”.
“Una volta stabilizzati i volumi produttivi – spiega Fca – in ragione dell’andamento della domanda e dei risultati negli oltre 100 mercati dove le vetture saranno vendute, alle persone inizialmente inserite con contratto interinale potrà essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, attualmente in via di definitiva approvazione”. A queste persone, “se ne aggiungeranno altre 350 temporaneamente trasferite dagli stabilimenti di Cassino e Pomigliano d’Arco. Sarà così possibile saturare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto”.
Il programma, aggiunge la società, “prevede che già dalla prossima settimana saranno inseriti circa 300 nuovi lavoratori, ai quali si aggiungeranno subito circa 100 persone provenienti dallo stabilimento di Cassino”. Contestualmente, Fca ha comunicato ai sindacati “la chiusura della cassa integrazione straordinaria, con il rientro immediato all’attività lavorativa di tutti i 5.418 dipendenti dello stabilimento Sata”.
Le reazioni dal mondo sindacale sono tutte positive: “E’ una bella notizia non solo per il Mezzogiorno ma per tutto il paese che Fca stia mantenendo gli impegni assunti con gli accordi sindacali firmati nei mesi scorsi”, ha sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che ha aggiunto: “Speriamo che altre imprese italiane seguano l’esempio positivo della Fca e siamo fiduciosi che altre notizie positive arriveranno negli stabilimenti di Cassino e Mirafiori”.
L’evento, quindi, è sentito come un riconoscimento degli sforzi compiuti dal sindacato durante la difficile trattativa, come si evince dalle parole del leader Fim Cisl, Marco Bentivogli: “Questo è il risultato delle scelte che abbiamo fatto, risultati riconducibili unicamente alla nostra azione sindacale, che ha saputo assumersi anche scelte difficili, ma necessarie a dare prospettive industriali e occupazionali. Questo è il nostro Jobs Act e assisteremo presto a positivi risultati occupazionali anche negli altri stabilimenti come Cassino e Mirafiori. Ora ci aspettiamo che i mezzi d’informazione abbiano il coraggio di riesaminare i giudizi avventati e la disinformazione dilagante completamente slegata dalla realtà”.
Concorde anche il commento di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: “Una splendida notizia che premia la responsabilità del sindacato nel condividere scelte ed obiettivi col gruppo Fca in Italia. Fiat c’è, investe e produce oggi e lo farà per gli anni a venire. Una vera e propria iniezione di fiducia per il mondo metalmeccanico e per il Paese intero”. “Il sito produttivo della Fiat in Lucania – ha continuato Palombella – produrrà a pieno regime con turni di lavoro di 18 ore e ciò significa livelli occupazionali e produttivi assicurati a lungo termine. Il fatto assume una dimensione ancor più positiva se si considera l’ubicazione dello stabilimento nel Meridione d’Italia, una parte del Paese che soffre ancor di più la crisi economica e la disoccupazione giovanile. Melfi non può che rappresentare il “passepartout” per nuove scelte di questo tipo da parte del gruppo guidato da Sergio Marchionne e John Elkann. Siamo orgogliosi di aver previsto questo cammino già dai tempi dell’intesa con Fiat del 2010 a Pomigliano d’Arco e di esserci adoperati perché divenisse realtà”.
“Le mille nuove assunzioni nello stabilimento Fca di Melfi sono sicuramente un fatto positivo, che ci auguriamo segni anche il definitivo superamento della cassa integrazione in quello stabilimento”, commenta invece la Fiom-Cgil, sottolineando che nel resto del gruppo in Italia “rimane ancora forte il ricorso alla cassa integrazione, ad esempio negli stabilimenti di Mirafiori e Cassino, mentre la metà dei lavoratori di Pomigliano d’Arco è coinvolta dai contratti di solidarietà”.
I nuovi posti di lavoro nella fabbrica lucana, spiega la Fiom, sono “la prima inversione di tendenza dopo anni di declino,caratterizzato da pesanti perdite occupazionali: negli stabilimenti italiani dell’auto di Fca gli occupati sono passati dai 67.878 del 2008 ai 62.488 del 2013, con un saldo negativo di oltre 5.300 posti di lavoro”. Nello stesso periodo “è fortemente diminuito il peso degli stabilimenti italiani nel gruppo, che nel 2008 occupavano il 34,2% del totale, sceso al 27,7% nel 2013, con un saldo negativo del 6,5%”.
F.P.