“Se vogliono parlare dell’Italia devono andare al Trattato di Roma del 1957. Se non c’era l’Italia, non c’era l’Europa. Io pretendo rispetto e non vado a Bruxelles a chiedere cosa dobbiamo fare”.
Continua la forte contrapposizione tra il premier italiano Matteo Renzi e la Commissione Ue e il suo nuovo presidente Jean-Claude Juncker. Ieri sera Renzi, in alcuni interventi, ha sostenuto innanzitutto che “dobbiamo far vedere all’Europa che le riforme non le facciamo per finta” aggiungendo che comunque “la riforma successiva a quella dell’Italia è quella dell’Europa”.
“In Europa – ha ricordato – si sta combattendo una battaglia decisiva, quella dei 300 miliardi di investimenti. Servono più crescita e lotta alla disoccupazione e meno politica legata al rigore e al mero rispetto dei parametri che appartengono più a passato che al futuro”. La “vera battaglia – ha continuato – è in Europa”.
Il presidente del consiglio ha chiesto “più crescita e lotta alla disoccupazione per una Europa impegnata nello sviluppo”.