La Legge di stabilità, nel suo insieme, risulta inadeguata e insufficiente in termini di investimenti e politiche di sostegno alla crescita. Le risorse nette che effettivamente mette in gioco nel 2015 costituiscono qualche frazione decimale di un punto di PIL, mentre la stessa certezza, trasparenza ed esigibilità delle risorse effettivamente in gioco costituisce un ulteriore limite non trascurabile. Anche per questo viene accentuata l’assenza di qualsiasi disegno e coordinamento tra politiche di sviluppo e politiche per il lavoro”.
E’ quanto si legge nel testo consegnato oggi dal segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, in occasione dell’audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite sulla legge di Stabilità. “Se il Parlamento dimostrerà la volontà di discutere come ricostruire una politica finanziaria e di bilancio all’altezza della situazione, la Cgil non farà mancare il proprio apporto in termini di proposte e relazioni costruttive”. Tra queste: “Si può e si deve avviare una manovra come quella proposta dalla Cgil con il Piano del Lavoro, per rispondere alla crisi di domanda e occupazionale, qualificare l’offerta e il lavoro”.