Il voto di fiducia di oggi al Senato è un voto di fiducia sulla riforma dell’art-18 dello Statuto dei lavoratori. Lo hanno precisato fonti di palazzo Chigi, con riferimento ad alcuni articoli di stampa che riportano la notizia, diffusasi in mattinata, sulla decisione del governo di rimandare ai decreti il varo delle modifiche sull’articolo 18, artifizio, riportano alcuni giornali, studiato dal governo proprio in modo da non spaccare la maggioranza proprio sulla questione della modifica dello Statuto dei Lavoratori.
Alcune finti di palazzo Chigi, infatti, sottolineano come “contrariamente a quanto riportato oggi da notizie di stampa, il voto di oggi sulla fiducia riguardi evidentemente l’articolo 18. La delega, infatti, attribuisce al governo il dovere di superare l’attuale sistema e il presidente del Consiglio ha indicato con chiarezza la direzione”. “Pertanto – aggiungono le fonti- chi vota la fiducia vota la fiducia al presidente del Consiglio e al governo che sostengono la necessità di riformare l’intero mercato del lavoro, come esplicitato dalla delega, la quale, essendo una delega, non può che avere la portata definita dal testo normato”.
In una nota poi, il presidente della Commissione Lavoro del Senato e relatore del disegno di legge delega sul lavoro, Maurizio Sacconi, ha dichiarato: “Si profila l’approvazione di un testo coerente con il percorso della Commissione lavoro del Senato. I pochi ulteriori aggiustamenti potrebbero essere tali da consolidare il rafforzamento degli ammortizzatori sociali da un lato e la riforma dello Statuto dei lavoratori dall’altro, incluso ovviamente l’articolo 18”.
“Il contratto a tempo indeterminato – spiega – ne risulterebbe infatti incoraggiato sia dall’abbattimento degli oneri fiscali che da una regolazione semplice e certa dei licenziamenti, secondo i criteri individuati dalla Commissione. Nel complesso – conclude Sacconi – vi sono tutti i presupposti per un vero cambiamento che ovviamente è rimesso anche ai dettagli dei decreti delegati”.
“Non temo agguati, ha detto ieri Renzi a proposito del voto dei parlamentari del Pd.”, ma la minoranza gli ha risposto a stretto giro: “Vedremo il testo e poi decideremo”.
E, alla domanda dei cronisti sulla richiesta della minoranza interna del Pd di poter emendare la delega lavoro alla Camera, il ministro Boschi ha replicato sottolineando che quello che uscirà dal Senato “è comunque un buon testo, in cui ci sono delle modifiche che accolgono alcuni suggerimenti pur mantenendo l’impianto della richiesta”. “Vediamo oggi il voto del Senato – ha aggiunto – ma teniamo anche conto se c’è l’esigenza di dare risposte rapide, immediate, così da attuare subito la delega con i decreti legislativi, per rispondere alle richieste di un miglior accesso al mondo del lavoro”.
F.P.