Confermato per il 31 ottobre lo sciopero nazionale per i lavoratori e le lavoratrici dei pubblici esercizi, si aggiungono nuovi motivi per la protesta. Proprio oggi è pervenuta da parte della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) la comunicazione della recessione dal contratto nazionale del turismo. Una decisione già presa dall’Angem (rappresentante delle imprese del settore della ristorazione collettiva), uscita anch’essa dal contratto nazionale. “Un atto di inaudita gravità, ha affermato il segretario nazionale Filcams Cristian Sesena, che rischia di aprire una stagione di conflittualità quasi permanente”. Tra i grandi nomi associati a Fipe vi sono Autogrill, Mc Donalds, My Chef, Chef express e gruppo Cremonini, mentre Elior Ristorazione, Gemeaz Elior, Compass, Dussmann Service, Sodexo Italia sono tra le società aderenti ad Angem. Lo sciopero si dimostra dunque ancora più significativo, avendo come obiettivo la difesa del contratto di un settore che interessa quasi un milione di addetti. “La miopia delle controparti mette a rischio il futuro dei lavoratori direttamente interessati dal rinnovo e non solo loro. Come infatti si può pensare al successo di Expo 2015, ha concluso il dirigente sindacale, senza norme contrattuali certe di riferimento per imprese e lavoratori di un settore, il turismo, che dovrebbe avere nell’ambito di questo evento una imperdibile occasione di rilancio”?
Sempre il 31 ottobre è previsto lo sciopero dei sindacati dei bancari. A Ravenna, Roma, Genova, Padova e Milano si svolgeranno manifestazioni per protestare contro la disdetta anticipata del contratto collettivo consegnata dall’Abi.

























