16ª Seduta
Presidenza del Presidente
La seduta inizia alle ore 15,30.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio su una cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l’impiego (SPI) (n. COM (2013) 430 definitivo)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La senatrice PARENTE (PD) reputa il conseguimento di un sistema efficiente di Servizi all’impiego una priorità assoluta, evidenziando che la rete di cooperazione dei Servizi può essere di autentico ausilio alla realizzazione efficace di politiche attive per il lavoro e ai fini dell’occupabilità dei giovani. In questo quadro, si sofferma sull’articolo 3, comma 1, punto a), evidenziando l’importanza del lavoro preparatorio finalizzato a definire i parametri di riferimento per valutare le prestazioni degli SPI. Osserva quindi che in Italia poco più del 30 per cento dei lavoratori si rivolge ai Servizi pubblici per l’impiego, a fronte di una percentuale pari al 40 per cento in Germania, e che appena l’1,7 per cento del PIL è riservato alle politiche attive per il lavoro. Di questi temi sarà auspicabile e utile un approfondimento nel quadro dell’attuazione della cosiddetta legge Fornero. Un dibattito sulla riforma dei Servizi pubblici per l’impiego è in corso in tutti i Paesi europei, nei quali si riscontrano modelli diversi di collaborazione pubblico-privato; la costituzione di una Rete dei Serizi dovrebbe essere d’ausilio appunto per l’approfondimento del ruolo del settore pubblico rispetto agli altri sistemi europei.
La senatrice CATALFO (M5S) segnala l’importanza in Italia di un servizio pubblico per l’impiego che funga da coordinamento dei servizi pubblici, sottolineando l’importanza di un riordino degli SPI e di una accentuazione delle suddette funzioni di coordinamento. E’ di grande importanza per il lavoratore disporre di un unico punto di riferimento, ciò che rende fondamentale il collegamento tra il servizio privato e quello pubblico. Segnala conclusivamente l’importanza di uno studio delle buone pratiche, che non si limiti tuttavia ad un progetto privo di riscontri sul territorio.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE REFERENTE
(Doc. XXII, n. 3) CASSON ed altri – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La senatrice D’ADDA (PD) ritiene un segnale in sé particolarmente positivo l’istituzione di una nuova Commissione d’inchiesta, in una linea di continuità con l’esperienza dell’analoga Commissione svoltasi nella XIV, XV e XVI legislatura. Ciò è ancor più significativo atteso che la Commissione, accanto al fenomeno degli infortuni sul lavoro, è chiamata a valutare anche il complessivo sistema della tutela della salute del lavoratore e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ciò consentirà al Parlamento di disporre di documentazione e di analisi idonee a consentire la lettura dei cambiamenti avvenuti sul tema. Auspica pertanto l’approvazione del Documento nei tempi più rapidi e la tempestiva costituzione della nuova Commissione d’inchiesta.
Il senatore ANGIONI (PD) valuta assai opportuna la ricostituzione della Commissione d’inchiesta, alla quale spetterà non solo un ruolo di controllo, ma altresì di sollecitazione e proposta di nuove norme. A quest’ultimo riguardo, segnala altresì l’importanza di razionalizzare anche la disciplina vigente, soffermandosi sulle difficoltà di coordinamento riscontrabili tra i soggetti deputati all’esercizio del controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo senso, egli ritiene vada rivisto il ruolo degli Ispettorati del lavoro, negli ultimi tempi sminuito e depotenziato. Sottolinea altresì l’esistenza di una diversità di approccio con riferimento ai controlli riscontrabile non solo tra regione e regione, ma anche all’interno di talune regioni. Sul punto anche la concorrenza tra Stato e regione spesso va a detrimento di un’applicazione efficace della disciplina. Un aspetto sovente ritenuto – erroneamente – secondario è rappresentato dalle gare al massimo ribasso, fonte di forti criticità all’interno del sistema di selezione imprenditoriale e che spesso nascondono indici di infiltrazioni malavitose, anche con riferimento al rapporto con le pubbliche amministrazioni, soprattutto nell’attuale fase di spending review. Ritiene inoltre che, ai fini del mantenimento degli standard di sicurezza, non siano sempre utili i numerosi passaggi previsti dall’attuale normativa, dai quali anzi spesso consegue una maggiore disattenzione alle norme: sollecita pertanto una rivisitazione della disciplina vigente in chiave di deburocratizzazione.
Il senatore BAROZZINO (Misto-SEL) plaude alla proposta di ricostituzione della Commissione d’inchiesta, sottolineando la delicatezza del tema e preannunciando fin d’ora la presentazione di taluni emendamenti finalizzati a garantire la massima efficacia operativa dell’organo. Ritiene che il tema della sicurezza sul lavoro sia stato sottovalutato e in questo senso auspica il superamento dell’utilizzo delle RSPP: si tratta infatti di una figura aziendale, e dunque non imparziale, rispetto alla quale sarebbe preferibile il ricorso ad una figura esterna. Particolare delicatezza riveste altresì la funzione del medico competente, che deve però risultare totalmente svincolato dall’azienda. Allo stato attuale giudica altresì insufficienti le modalità di formazione e informazione sulla sicurezza, compito rispetto al quale sovente risultano inadeguati gli stessi soggetti preposti. Invita conclusivamente a non sottovalutare questi temi, in considerazione dell’avvenuto incremento delle malattie professionali e del fatto che la diminuzione degli infortuni va letta assieme all’avvenuta diminuzione delle ore lavorate.
Il presidente SACCONI (PdL) ricorda che l’attività della Commissione è stata nelle legislature precedenti di particolare utilità non solo per l’evidenziazione delle patologie, ma anche per indicare alle funzioni decisionali eventuali correzioni alla disciplina normativa. Si dice inoltre convinto dell’opportunità di ricondurre allo Stato le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, superando l’ambiguità dell’attuale formulazione del Titolo V. Sul punto reputa necessarie discipline certe e omogenee sull’intero territorio nazionale, anche in relazione alla sedimentazione di esperienze e di nuove pratiche. In questo senso ritiene opportuno un rovesciamento dei rapporti tra la funzione ispettiva dell’Ispettorato del Ministero ed i servizi ispettivi regionali. Auspica conclusivamente che la Commissione possa verificare le buone pratiche in termini di collaborazione tra le parti, al fine di ridimensionare un approccio agli adempimenti che ha finora largamente informato il sistema della sicurezza sul lavoro e che sovente non ha consentito il conseguimento di risultati sostanziali: le preoccupazioni del datore di lavoro in ordine ai profili di autotutela hanno infatti prevalso sulla effettività della sicurezza del lavoratore. Esempio paradigmatico è rappresentato dal DURC, la cui redazione congiunta da parte del lavoratore e del datore di lavoro garantirebbe a suo giudizio una maggior efficacia al Documento medesimo. Un approccio sostanziale deve altresì muovere a suo avviso dal convincimento della diversità obiettivamente esistente tra un immigrato di recente ingresso ed un lavoratore manufatturiero di lunga esperienza o tra un lavoratore in somministrazione ed un altro che viva compiutamente la comunità aziendale. Non a caso il picco massimo di mortalità sul lavoro venne conseguito nel 1963, in coincidenza con l’esodo massiccio dalle campagne verso la città, e dunque verso le realtà aziendali, di soggetti non sufficientemente preparati, e dunque inesorabilmente più esposti a malattie ed infortuni professionali. Sul punto un ausilio consistente potrà altresì essere fornito dal sistema informativo e dal monitoraggio continuo che esso consente.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il PRESIDENTE dichiara quindi chiusa la discussione generale e propone di fissare alle ore 13 di martedì 9 luglio il termine per la presentazione degli emendamenti.
La Commissione conviene.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,20.
15ª Seduta
Presidenza del Presidente
La seduta inizia alle ore 10.
IN SEDE REFERENTE
(Doc. XXII, n. 3) CASSON ed altri – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
(Esame e rinvio)
Nell’introdurre l’esame, la relatrice FAVERO (PD) ricorda che nel corso della XIV, XV e XVI legislatura ha operato in Senato una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro; in particolare, nella XVI legislatura la Commissione d’inchiesta ha concluso i propri lavori con l’approvazione all’unanimità di una relazione. Le stesse considerazioni finali della Commissione d’inchiesta della XVI legislatura pongono l’esigenza di un completamento del lavoro interrotto, sulla scia degli accertamenti già avviati e delle proposte formulate. L’aspetto principale da cui ripartire è il completamento dell’attuazione del decreto legislativo 8 aprile 2008, n. 81, cosiddetto «testo unico» in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, e l’avvio quanto prima del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).
Uno dei settori più critici per il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è quello degli appalti e dei subappalti, a causa di eccessivi ribassi nelle offerte, sia in fase di progettazione che di realizzazione dei lavori. Accanto al fenomeno degli infortuni sul lavoro, la relatrice richiama l’attenzione sulla prevenzione e il contrasto delle malattie professionali, con particolare attenzione alle patologie legate all’esposizione all’amianto.
Illustra quindi diffusamente l’articolato e caldeggia conclusivamente la rapida approvazione del Documento.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio su una cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l’impiego (SPI) (n. COM (2013) 430 definitivo)
(Esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà e rinvio)
Il senatore PAGANO (PdL) rileva che i servizi pubblici per l’impiego degli Stati membri svolgono un ruolo essenziale nel coadiuvare 26 milioni di disoccupati in tutta Europa a trovare un lavoro. Con la costituzione di una Rete europea dei servizi pubblici per l’impiego, come previsto dalla proposta in esame, si crea una piattaforma che rende possibile confrontarne le prestazioni a livello europeo, individuando buone pratiche e favorendo l’apprendimento reciproco per rafforzare la capacità e l’efficienza dei servizi. Tale struttura potrà consentire di attuare i progetti concernenti il mercato del lavoro finanziati dal Fondo sociale europeo (FSE), nonché rafforzare le iniziative già promosse in ambito EURES.
L’efficacia dei servizi pubblici per l’impiego è essenziale per l’attuazione pratica da parte degli Stati membri delle politiche in materia di occupazione, come l’iniziativa Garanzia per i giovani. La rete degli SPI aiuterebbe altresì gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni specifiche per ogni paese adottate dal Consiglio nell’ambito del semestre europeo per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici per l’impiego. Il relatore ricorda inoltre che a Berlino il prossimo 3 luglio, nel corso di un vertice sulla disoccupazione giovanile, si svolgerà una riunione degli SPI per discutere su queste forme di cooperazione rafforzata. In quella sede saranno presentate misure concrete per l’attuazione della Garanzia per i giovani e si discuterà su come assicurare un’assistenza reciproca in questo campo. Riterrebbe dunque opportuno che anche il Governo italiano delineasse un modello di intervento sul mercato del lavoro che possa rafforzare la capacità di indirizzo e coordinamento dello Stato e porre fine alla moltiplicazione di livelli istituzionali di intervento. La costituzione di una Agenzia nazionale per il lavoro, su base federale, potrebbe essere un passo significativo in questa direzione, in coerenza con quanto avviene negli altri Paesi europei.
Il fondamento della proposta in esame risiede nell’articolo 149 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE): i finanziamenti per la cooperazione rafforzata tra SPI proverranno dalla sezione occupazione del programma per il cambiamento e l’innovazione sociale PSCI/ PROGRESS per il periodo 2014-2020.
Dopo aver illustrato gli articoli di cui si compone la proposta di decisione, il relatore osserva che i modelli di funzionamento del mercato del lavoro sono diversi da Stato membro a Stato membro e sarebbe errato puntare tutto sull’operatore pubblico. Peraltro, per l’Italia l’investimento finanziario sarebbe molto significativo e ci si dovrebbe domandare se nel breve periodo sia opportuno ed efficace, oltre che compatibile con il consolidamento della finanza pubblica. Ritiene perciò necessaria una cooperazione tra pubblico e privato, sottolineando che anche nell’ambito degli operatori del mercato del lavoro è auspicabile un modello di sussidiarietà estesa che permetta a più attori (agenzie private, enti bilaterali, enti no profit, camere di commercio) di operare per un efficace incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 10,30.