Le retribuzioni contrattuali orarie nella media del 2010 hanno registrato un aumento del 2,2%, rispetto all’anno precedente, in rallentamento a confronto con il +3% del 2009. Lo rileva l’Istat, ricordando che il tasso d’inflazione medio annuo nel 2010 è stato pari all’1,5%. Quindi, l’incremento delle retribuzioni si mantiene superiore a quello dei prezzi al consumo. La dinamica di rallentamento, iniziata nel 2009, prosegue così nel 2010.
Analizzando l’aumento medio annuo, aumenti significativamente superiori alla media si osservano, rileva l’Istat, nei comparti alimentari bevande e tabacco (+3,9%), telecomunicazioni (+3,7%), servizi di informazione e comunicazione (+3,4%), commercio (+3,3%) e tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (+3,0%). Le variazioni più contenute si registrano, invece, per attività dei vigili del fuoco (+0,4%), scuola (+0,6%), trasporti, servizi postali e attività connesse e ministeri (per entrambi l’aumento è dello 0,7%).
Inoltre, fa sapere l’Istituto, sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine del mese di dicembre 2010, l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per l’anno 2011, registrerebbe un incremento medio annuo dell’1,4%.
Infine le retribuzioni contrattuali orarie a dicembre 2010 hanno registrato un aumento dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2009. L’istituto ricorda inoltre che il tasso d’inflazione annuo a dicembre è stato pari all’1,9%. Quindi l’incremento tendenziale delle retribuzioni è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo. Su base mensile le retribuzioni sono rimaste quasi ferme (+0,1%). (LF)


























