ATTI DEL GOVERNO
Martedì 20 settembre 2005. – Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Alberto Brambilla.
La seduta comincia alle 14.15.
Schema di decreto legislativo recante disciplina delle forme pensionistiche complementari.
Atto n. 522.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 settembre 2005.
Roberto GUERZONI (DS-U) invita il sottosegretario ad informare la Commissione in ordine all’andamento degli incontri tra le parti sociali ed in particolare sulla riunione di ieri, nonché sulle determinazioni assunte dal Governo relativamente alle modifiche da apportare al provvedimento in esame.
Il sottosegretario Alberto BRAMBILLA informa che nella giornata di ieri è iniziato un incontro tra le parti sociali firmatarie dell’avviso comune sullo schema di decreto legislativo recante la disciplina della previdenza complementare, cui il Governo non ha partecipato, nel corso del quale sono state confermate posizioni già note; nella giornata di oggi, come esito di tale incontro, le stesse parti sociali potrebbero trasmettere al Governo proprie ulteriori osservazioni.
Roberto GUERZONI (DS-U) invita il sottosegretario a chiarire se vi saranno ulteriori incontri tra le parti sociali ed il Governo al fine di definire il testo del provvedimento su cui la Commissione dovrà esprimere il parere.
Il sottosegretario Alberto BRAMBILLA evidenzia come il testo su cui la Commissione è chiamata ad esprimersi è noto, essendo stato presentato da tempo alle Camere, pur dovendosi tenere presente che il Governo si è impegnato ad introdurvi modifiche sulla base delle osservazioni delle parti sociali. Queste ultime, peraltro, hanno reso noto che rimangono pochi punti da correggere, che dovrebbero essere definiti nelle prossime ore; ritiene pertanto sia opportuno che le Commissioni parlamentari esprimano il parere nei termini previsti dalla delega previdenziale, in modo da partecipare al varo di un provvedimento che va incontro all’interesse dei lavoratori, in particolare di quelli giovani con regime pensionistico basato sul sistema contributivo.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, evidenzia come, pur essendo opportuno tenere presente il dibattito in corso nel paese e le posizioni assunte dalle parti sociali, le Commissioni parlamentari competenti siano chiamate, nella loro autonomia e sovranità, ad esprimere liberamente il proprio parere sullo schema di decreto legislativo presentato dal Governo.
Cesare CAMPA (FI) rileva come nell’attuale clima politico, nel quale l’opposizione manifesta evidenti intenzioni ostruzionistiche, si corra il grave rischio che gli interessi dei lavoratori e dei giovani non vengano adeguatamente rappresentati e tutelati. Evidenziato come il Governo abbia seguito procedure ispirate alla concertazione e la Commissione abbia deciso di attendere gli esiti degli incontri tra le parti sociali, ritiene sia ormai giunto il momento di esprimere il parere parlamentare sul testo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei lavoratori, relativamente ai quali si ha l’impressione di assistere ad una sorta di capovolgimento dei ruoli, per cui il centro-destra, a cui dalla stampa e dall’opposizione si vorrebbe addebitare la tutela degli interessi forti, in realtà difende i soldi dei lavoratori e la concorrenza tra le forme di previdenza complementare, mentre il centro-sinistra sembra principalmente preoccupato a che le risorse dei lavoratori finiscano in una direzione gradita alle organizzazioni sindacali. Essendo ben chiaro cosa chiedono queste ultime, ritiene che i deputati, sulla base del principio costituzionale dell’esercizio delle proprie funzioni senza vincolo di mandato, debbano fare la loro parte e definire il parere sullo schema di decreto legislativo presentato dal Governo in modo da tutelare i lavoratori.
Pietro GASPERONI (DS-U), pur comprendendo il momento di particolare nervosismo che attraversa la maggioranza a causa delle divisioni al proprio interno, ritiene che ciò non possa giustificare un ribaltamento delle posizioni, considerato che l’opposizione non ha mai ostacolato l’iter del provvedimento ed ha invece sempre incalzato il Governo affinché ne venisse definito il testo. Ritiene tuttavia che, affinché la Commissione possa esprimere il proprio parere, debba essere noto il testo su cui la stessa è chiamata ad esprimersi.
Giovanni DIDONÈ (LNFP) richiama l’esigenza di una maggiore concretezza tenendo presente il dato di fatto della prospettiva per i giovani di avere a disposizione una pensione inadeguata: evidenziato pertanto come si sia già in ritardo nella definizione del provvedimento, invita il Presidente della Commissione a favorire la definizione di una proposta di parere su cui confrontarsi.
Giovanni RAINISIO (DS-U) evidenzia, sebbene sulla base di una esperienza parlamentare di breve durata, una situazione paradossale nella quale si sollecita l’esigenza di procedere alla definizione di un parere, che tuttavia non si sa ancora su quale testo debba essere espresso.
Cesare CAMPA (FI) ha l’impressione che si stia perdendo tempo, in quanto, come è noto, lo schema di decreto legislativo è stato presentato dal Governo alle Commissioni parlamentari e alle parti sociali: queste ultime hanno espresso propri orientamenti al riguardo ed ora la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere. Osserva che l’opposizione potrebbe anche ispirare le proprie proposte in merito alle richieste delle organizzazioni sindacali, ma affermare che non vi è un testo su cui la Commissione possa esprimersi è una falsità. Sottolinea pertanto come sussistano le condizioni perché la Commissione esprima il proprio parere con l’obiettivo prioritario di tutelare gli interessi dei lavoratori.
Pietro GASPERONI (DS-U) evidenzia come, se la maggioranza intende approvare un parere, può liberamente farlo.
Roberto GUERZONI (DS-U) ribadisce come il testo non sia completo, dovendo ancora essere definite le compensazioni e le relative coperture, secondo quanto risulta dalla stampa.
Il sottosegretario Alberto BRAMBILLA evidenzia che, se s’intende fare riferimento a quanto riportato dalla stampa, la presenza di un rappresentante del Governo alla seduta può risultare inutile. Quanto alla copertura delle misure compensative per le imprese, ricorda che l’articolo 10, comma 3, del testo in esame prevede l’istituzione con decreto ministeriale di un fondo di garanzia per facilitare l’accesso al credito, in particolare per le piccole e medie imprese, la cui dotazione finanziaria verrà stabilita con successivo provvedimento legislativo. Ribadisce infine l’opportunità che le Commissioni parlamentari esprimano il proprio parere in tempo utile, considerato che da 10 anni si attende la definizione di un provvedimento in materia di previdenza complementare.
Angelo SANTORI (FI) ritiene sia legittimo domandarsi se l’opposizione intenda ostacolare l’emanazione del decreto legislativo sulla previdenza complementare, considerato che un provvedimento in materia è atteso sin dalla riforma previdenziale n. 335 del 1995 ed è trascorsa tutta la passata legislatura, con maggioranza di centrosinistra, senza che esso venisse approvato: ritiene pertanto che le critiche sulla mancata definizione del secondo pilastro della previdenza possano essere respinte al mittente. Ricorda quindi come il Governo abbia presentato lo schema di decreto legislativo nel mese di luglio e siano state svolte dalla Commissione numerose audizioni di rappresentati delle parti sociali, mentre il Governo ispirava la propria azione sulla materia al metodo della concertazione al fine di recepire le osservazioni delle parti sociali. Sottolineato come tale metodo potrebbe addirittura produrre risultati opinabili dal punto di vista dell’interesse dei lavoratori, considerato che le organizzazioni sindacali hanno inteso privilegiare la destinazione del trattamento di fine rapporto ai cosiddetti fondi chiusi, ritiene che la Commissione debba esprimere il proprio parere in tempo utile con l’obiettivo di tutelare gli interesse dei lavoratori, soprattutto i più giovani.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, essendo imminenti votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.10.




























