ll 26 maggio scorso Fincantieri ha firmato con i sindacati di categoria un importante accordo relativo agli appalti. Sui temi e i capitoli maggiormente qualificanti dell’intesa, il Diario del Lavoro pubblica un approfondimento realizzato con la collaborazione di Carlo Cremona, direttore per le Risorse Umane e le Relazioni industriali di Fincantieri.
I punti innovativi dell’accordo
Fincantieri, leader mondiale della cantieristica navale, ha sviluppato negli anni un modello produttivo, basato sulla valorizzazione delle professionalità e delle competenze anche attraverso una forte integrazione tra le risorse interne e quelle dei dipendenti delle ditte operanti nei singoli siti produttivi.
La peculiarità del ciclo lavorativo della cantieristica navale ha reso imprescindibile l’adozione di tale modello integrato – comune tra l’altro ai principali competitor internazionali – in quanto in grado di assicurare un efficace presidio del complesso processo produttivo nei diversi aspetti che lo caratterizzano, nonché eccellenti livelli di performance in termini di efficienza, qualità e competitività.
L’attuale assetto organizzativo ha altresì permesso non solo di mantenere le attività produttive e l’occupazione nei cantieri italiani, escludendo logiche di delocalizzazione in Paesi esteri, ma addirittura di aumentare i livelli occupazionali nonostante un contesto generale particolarmente complesso per gli aspetti di concorrenza e reperimento di professionalità specializzate tipiche del ciclo produttivo. Si pensi che solo nel 2020, in piena emergenza Covid-19, l’azienda ha proceduto a circa 400 assunzioni.
L’efficacia di questo modello produttivo integrato ha infine consentito di assicurare alla società uno straordinario carico di lavoro, in grado di garantire continuità produttiva negli anni, con conseguenti ricadute positive in termini occupazionali e di sviluppo dei territori.
Fincantieri, in Italia, occupa circa 10.000 dipendenti, oltre 57.000 considerando anche l’indotto in ambito industriale. Calcolando l’effetto collegato ai consumi delle famiglie, l’occupazione arriva a circa 90.000 unità.
Nell’ultimo triennio la società ha realizzato circa l’80% dei suoi acquisti in Italia, spendendo sul territorio nazionale 8,6 miliardi di euro distribuiti tra un parco fornitori di oltre 3.000 aziende per la gran parte piccole e medie imprese.
La nostra azienda è da sempre attenta alla gestione del modello degli appalti, in relazione anche alle dimensioni del fenomeno, attraverso la puntuale applicazione di procedure vincolanti con l’obiettivo di contrastare con fermezza eventuali fenomeni di irregolarità.
L’ accordo sottoscritto con FIM, FIOM, UILM Nazionali e l’Esecutivo del coordinamento sindacale nazionale in data 26 maggio scorso – partendo dalla condivisione dei contenuti in tema di appalti definiti con l’Integrativo aziendale sottoscritto in data 24 giugno 2016 e dalla valenza delle misure adottate dall’azienda in questi ultimi anni – traccia importanti linee di sviluppo articolate in un complesso di azioni, improntate ad una crescente partecipazione, condivisione e sostenibilità tra le quali:
- la definizione di rapporti di partenariato di lungo periodo con primarie ditte di appalto;
- la semplificazione e riduzione delle attività in subappalto nelle aree “labour intensive”;
- l’avvio di progetti di automazione, in particolare nell’area della saldatura;
- il coinvolgimento delle ditte dell’indotto su temi della sostenibilità;
- l’intensificazione dei controlli in ordine alla regolarità contributiva, retributiva e assicurativa delle ditte operanti nei siti aziendali;
- il proseguimento dei piani di investimento per il miglioramento delle infrastrutture logistiche dei servizi di supporto per i dipendenti delle ditte esterne per un totale di 52 milioni nel periodo 2019-2022;
- il rafforzamento delle competenze tecnico professionali della filiera della cantieristica;
- la costituzione di un gruppo di lavoro paritetico per un progetto di “Bacino delle Professionalità”;
- l’ampliamento del sistema informativo in tema di appalti con le Organizzazioni Sindacali nonché dei diritti sindacali dei lavoratori delle ditte dell’indotto.
Il “Codice Etico” al quale aderiranno le ditte dell’indotto
Il Codice Etico fornitori definisce le Linee Guida e i comportamenti che i fornitori devono adottare al fine di perseguire lo sviluppo che integri competitività, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.
L’obiettivo principale del documento è quello di sviluppare una catena di fornitura responsabile e sostenibile costruita su partnership di lungo periodo basate su integrità, onestà e rispetto reciproco.
Il Codice Etico si focalizza in particolare sui temi del lavoro e diritti umani, salvaguardia e rispetto dell’ambiente ed infine etica ed integrità del business.
L’adesione al “Codice Etico” fornitori da parte delle ditte dell’indotto risulta essere condizione essenziale per l’assegnazione degli ordini.
L’automazione per sopperire alla carenza di manodopera specializzata
La realizzazione di progetti di automazione di alcuni processi produttivi a partire dall’area della saldatura sarà utile da un lato a semplificare il sistema degli appalti e dall’altro a consentire il miglioramento delle condizioni di lavoro demandando le attività più pesanti a robot automatizzati.
L’automazione potrà contribuire altresì ad affrontare la cronica carenza di manodopera specializzata.
Sembrerà paradossale, ma la società riscontra più difficoltà a reperire saldatori, carpentieri, tubisti rispetto ad ingegneri.
Il problema della carenza della manodopera specializzata trova le sue principali radici nel disallineamento formativo e professionale, ovvero la distanza tra i profili formati dal sistema di istruzione e formazione e la richiesta di competenze specifiche del mercato del lavoro.
Tale nodo va affrontato, in termini generali, elevando progressivamente la qualità degli Istituti tecnico-professionali, consolidando il sistema dell’alternanza scuola-lavoro e rivedendo, in modo profondo, il sistema di orientamento scolastico.
Fincantieri, per rispondere a questa criticità sempre più evidente, sta altresì realizzando il progetto “Scuola dei mestieri” che ha l’obiettivo di creare una scuola specializzata nel trasferimento delle conoscenze e delle competenze distintive del settore navale, riconosciuto come asset strategico per il «Sistema Paese».
Anche il recente accordo cerca di dare una risposta a questo tema implementando un’iniziativa per il mantenimento e il rafforzamento del patrimonio professionale del comparto cantieristico anche con l’obiettivo di favorire la continuità occupazionale dei lavoratori coinvolti. A tal fine le parti firmatarie costituiranno un gruppo di lavoro paritetico per la definizione di un progetto pilota, da avviarsi entro la fine del 2021, relativo alla promozione di un “Bacino delle Professionalità di Settore” a livello nazionale da sviluppare di concerto con le Istituzioni centrali e locali competenti. Il “Bacino delle Professionalità di Settore” potrà costituire un utile riferimento e canale di reclutamento per la copertura delle esigenze tecnico-organizzative e produttive del settore.
Il rafforzamento delle competenze tecnico professionali e la formazione
L’accordo mette in evidenza la strategicità del processo di rafforzamento delle competenze tecnico professionali della filiera della cantieristica, anche in considerazione della sempre crescente complessità e competitività del mercato cantieristico.
In tale ambito Fincantieri ha attivato:
- accordi quadro con amministrazioni regionali e comunali per la predisposizione di programmi di recruiting e di formazione/riqualificazione di personale uscito dal mercato del lavoro, in particolare in Friuli Venezia Giulia e Liguria;
- collaborazioni stabili e continuative con il sistema degli ITS specificatamente in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Puglia per la formazione biennale di tecnici specializzati nella progettazione, manutenzione e produzione navale, nonché supporta la realizzazione di corsi IFTS per il settore. È importante evidenziare che gli iscritti agli ITS in Italia sono ancora troppo pochi, in media 19mila l’anno, contro i 200mila dei percorsi professionalizzanti terziari francesi e gli 800mila tedeschi;
- un Protocollo di Intesa per lo sviluppo di un “Programma sperimentale di implementazione delle competenze professionali per il conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore con il Ministero dell’Istruzione – Ufficio Scolastico Regionale per il FVG, Comune di Monfalcone e I.S.I.S. «S. Pertini» – Monfalcone.
Tali iniziative verranno estese, come definito nell’accordo del 26 maggio scorso, anche negli altri territori ove si creino le condizioni per avviarli.
La partecipazione
L’Integrativo del 24 giugno 2016 contiene un ampio capitolo inerente il sistema partecipativo Azienda-Organizzazioni Sindacali, al cui interno sono previste delle informative trimestrali a livello di sito in merito agli appalti.
Tali informative con le RSU, a seguito della recente intesa, avranno cadenza mensile e verranno arricchite nei contenuti.
L’accordo prevede inoltre l’estensione dei diritti sindacali dei lavoratori delle ditte dell’indotto attraverso la messa a disposizione di locali per lo svolgimento di assemblee sindacali, nel limite di tre ore annue, per argomenti di rilevanza contrattuale nazionale nonché il riconoscimento del diritto di affissione di comunicazioni sindacali per i lavoratori delle ditte dell’indotto.
L’intesa infine mira a favorire l’applicazione dei CCNL della categoria di appartenenza, delle ditte operanti all’interno degli stabilimenti, stipulati dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative così come nello spirito anche del “Patto per la Fabbrica” sottoscritto da CGIL-CISL -UIL e CONFINDUSTRIA in data 9 marzo 2018.
Fincantieri ha comunque in previsione altre iniziative per favorire la partecipazione, di cui si parlerà in una successiva occasione.





























