Il risultato venuto fuori dalle urne domenica scorsa potrebbe complicare il processo di vendita dell’Alitalia ma occorrerà attendere le prossime settimane per capire quale possa essere l’esito del lavoro dei commissari straordinari. Il processo di vendita della compagnia ha però un termine fissato dal Governo ed è quello del 30 aprile prossimo. A quella data si vedrà se le forze politiche saranno riuscite a formare una maggioranza in Parlamento. Le prossime settimane saranno crucuali, perché i destini della compagnia potrebbero variare proprio in base a quale tipo di Governo uscirà al termine delle consultazioni al Quirinale, con scenari possibili che vanno dalla rinazionalizzazione alla vendita tout court al miglior offerente.Il dato certo è che, fino ad ora, le due forze politiche uscite vincitrici dalle urne, ovvero il Movimento a 5 stelle e la Lega Nord, si sono fino ad ora espresse in maniera contraria alla sua vendita.
Sul blog del M5S, Luigi Di Maio e Roberta Lombardi a dicembre mettevano in guardia il Governo dal cedere la compagnia a Lufthansa, giudicando necessario piuttosto un rilancio della compagnia nell’ottica di un aumento dei flussi turistici verso il nostro paese. Più recentemente, Di Maio ha ribadito la volontà di rimettere in sesto la compagnia e poi interloquire con i possibili acquirenti.
Ancora più netta la posizione del leader della Lega Nord, Matteo Salvini che si è detto pronto a difendere l’italianità del vettore e quindi a non “svenderla” agli stranieri. Anche lui, come il M5S riprende punta sulla strategicità di un vettore nazionale in connessione con il volano economico che potrebbe rappresentare il turismo per l’Italia. Il leader leghista non ha però spiegato se, nella sua visione, l’Alitalia debba essere nazionalizzata completamente o in partecipazione con investitori privati.
L’Alitalia commissariata intanto prosegue nella sua gestione di riequilibrio dei conti. Il 2017 ha infatti registrato, dopo sei anni che non accadeva, un aumento dei ricavi dell’1%, mentre il fatturato nel primo trimestre del 2018, dovrebbe crescere del 4-5%. In particolare il mese di dicembre scorso ha visto i ricavi crescere del 3%. Anche sul lato finanzario, la gestione commissariale sta producendo risultati migliori rispetto al passato. Il 2017 si è infatti chiuso per la compagnia con 807 milioni in cassa a cui si devono aggiungere i 103 milioni dati alla Iata come deposito, lasciando quindi sostanzialmente intatto il prestito ponte dello Stato da 900 milioni di euro.