E’ allarme rosso per la cantieristica navale in Italia. Dall’ultima assemblea di Assonave, l’associazione nazionale dei costruttori, riparatori e fornitori navali, è emerso un quadro mondiale caratterizzato da una drammatica caduta della domanda, pari all’81% a settembre 2009. La caduta, che arriva dopo tre anni di eccezionale sviluppo, è dovuta, spiega Assonave, all’annullamento di una quota consistente degli ordini in portafoglio, dall’eccesso di stiva nei comparti mercantili, dal conseguente crollo dei noli, dalla stretta creditizia. Questa situazione di crisi ha riportato la Commissione Ue a uno stato di consapevolezza sulla necessità di un intervento d’emergenza, temporaneo e circoscritto, a sostegno dell’industria, ma anche a vantaggio della sicurezza del trasporto e del rispetto dell’ambiente.
Il provvedimento dovrebbe concretizzarsi in stimoli alla domanda finalizzati all’eliminazione dalle acque europee del naviglio obsoleto e alla sua sostituzione incentivata, con misure eco-bonus. Il rinnovo della flotta, che, essendo di sostituzione, non andrebbe a creare surplus di capacità di trasporto, rientrerebbe nella politica comunitaria in materia di trasporti e dovrebbe essere accompagnato da un programma di supporto finanziario agli investimenti gestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).
Con l’aggravarsi della crisi, a giudizio delle imprese, la celere approvazione di questo schema è chiaramente d’importanza decisiva. Ma ancora più urgente per le parti sociali è l’avvio in Italia di un piano di commesse pubbliche per far fronte alla crisi produttiva e occupazionale del settore. Così come risulta indispensabile, per accrescere la competitività, l’allineamento degli strumenti finanziari e assicurativi a quelli vigenti nei Paesi europei, maggiori concorrenti sui mercati all’esportazione.
Al momento le acque ristagnano per il settore, colpito fortemente anche in tutto il suo indotto. Infatti per ora l’unica risposta da parte del Governo è stata quella di aggiornare il tavolo negoziale al 18 dicembre. All’ordine del giorno del prossimo incontro proprio i temi riguardanti lo stato di previsioni delle commesse pubbliche attivabili a sostegno del settore in tempi rapidi, al fine di fornire cariche di lavoro nei cantieri a partire da quelli attualmente in maggiore difficoltà. Il Governo inoltre si è impegnato con le parti sociali a verificare la cantierabilità delle commesse al fine di garantire una ripartizione delle stesse nei singoli cantieri che risponda ad esigenze occupazionali. L’Esecutivo si è impegnato infine a discutere sempre nella riunione del 18 temi più generali di politica industriale per il settore, anche in un’ottica europea.
Francesca Romana Nesci
15 dicembre 2009