Dopo l’incontro al Mise tra Governo, azienda e sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl telecomunicazioni hanno proclamato per lunedì 19 dicembre uno sciopero di 24 ore dei lavoratori di Almaviva Contact. La protesta è stata decisa all’indomani del tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico sulla procedura di licenziamento collettivo di 2.511 lavoratori delle sedi di Roma e Napoli.
In risposta l’azienda ha dichiarato che “senza un piano di risanamento non può essere proposto alcun ricorso agli ammortizzatori sociali. E` un principio di legge – ha sostenuto Almaviva contact in una nota – non una posizione aziendale, contenuto nella disciplina che regola il settore”.
“Che il sindacato voglia accreditare la disponibilità di ammortizzatori negando l’intesa su un programma di crisi, come previsto dalla legge – ha proseguito l’azienda -, appare un tentativo inaccettabile di condizionare le responsabilità in capo all’azienda e di forzare la verità dei fatti”.
“Un atteggiamento – ha aggiunto – che, se confermato, significherebbe condannare Almaviva Contact alla chiusura, abbandonando i lavoratori al proprio destino. Almaviva Contact conferma come la possibile soluzione della crisi risieda nella definizione di un corretto Piano di risanamento, quale unica alternativa credibile alla riorganizzazione avviata, finalizzato alla messa in sicurezza della Società, all’Indispensabile equilibrio economico e alla salvaguardia del perimetro occupazionale”.
“Con l`odierna comunicazione delle segreterie nazionali – ha sottolineato ancora Almaviva- si pretende di far passare come reali (e ‘scellerate’) affermazioni inesistenti attribuite all`azienda e, allo stesso tempo, si omette di riferire che l`unica intenzione ventilata nell’incontro di ieri dal sindacato è stata la richiesta di ulteriori misure di ammortizzazione sociale, peraltro sommariamente presentate nell`ambigua modalità di un utilizzo della Cigs progressivo e a base volontaria su tutti i siti produttivi”.
“Nella riunione del 15 dicembre Almaviva Contact ha confermato come il solo ricorso ad ammortizzatori sociali, già lungamente e inutilmente utilizzato, sia fine a se stesso, inadeguato e fuorviante in mancanza di interventi dai caratteri strutturali che garantiscano il raggiungimento dell`equilibrio aziendale, la salvaguardia dell`occupazione e soluzioni di risanamento stabili. Inoltre, e nonostante la rappresentazione distorta contenuta nella nota sindacale, la proposta avanzata a suo tempo da Almaviva Contact per un percorso industriale alternativo alla riorganizzazione in atto, non è stata affatto ribadita perché già fuori dal tavolo del confronto, secondo quanto comunicato dall`azienda lo scorso 6 dicembre a fronte della assoluta indisponibilità del sindacato”.
“Dopo la prolungata, sostanziale noncuranza di fronte all`aggravarsi della crisi, dopo il rifiuto di rispettare accordi formalmente sottoscritti, registrato durante gli stessi incontri in sede ministeriale, dopo mesi di sottrazione da ogni confronto di merito, in presenza di un sistematico lavorio di deformazione della realtà, ci si chiede se la presunta ricerca di intese da parte del sindacato abbia una qualche credibilità – ha concluso Almaviva – se tutelare lavoro e lavoratori seguita a rimanere un insensato espediente retorico, accompagnato dalla miope rivendicazione di una gestione assistenziale della crisi, questa sì una posizione scellerata, è davvero difficile rintracciare la parte di responsabilità e il contributo di idee che, in questa difficile situazione, dovrebbe legittimare il ruolo sindacale”.