“Le condizioni di lavoro dei driver che consegnano la merce ordinata su Amazon sono difficili e necessitano di un intervento urgente in materia di salute e sicurezza per i ritmi di lavoro frenetici, orari di lavoro ultraflessibili e continue pressioni dovute a un controllo a distanza soffocante”. Lo denuncia la Filt-Cgil di Torino e Piemonte che oggi era presente a Milano in piazza XXV Aprile al presidio organizzato dalla stessa Filt, da Fit e UilTrasporti Lombardia.
La Filt, che in Piemonte rappresenta i driver di Amazon dei magazzini di Brandizzo, Fubine, Gravellona Toce, e Marene, oltre ai dipendenti Amazon di Vercelli e Brandizzo, ha sollecitato l’avvio “da subito di un confronto nazionale, perché questa nuova occupazioni sia sinonimo di buona occupazione”. Secondo la Filt “Amazon controlla attraverso un device il rendimento degli autisti ora per ora, minuto per minuto. Il sindacato ha firmato importanti accordi con i fornitori di Amazon in Piemonte, ma questi chiedono che questa azienda intraprenda da subito un serio confronto con Filt-Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti nazionali”, sia per i propri dipendenti, sia per gli autisti che consegnano le merci.
Secondo Filt-Cgil Piemonte “occorre un confronto serio e ordinato che faccia chiarezza, sia per i limiti di utilizzo dei lavorato interinali, sia per l’utilizzo in proprio dei part-time e per l’orario di lavoro”.
TN